In questo lungo periodo trascorso “distanziati”, quanto ci è mancato un abbraccio?
Molto, per tutti noi che ci stiamo adattando alla nuova quotidianità, nel massimo rispetto delle regole di sicurezza e prevenzione. Moltissimo, per chi è stato privato del tocco dei suoi cari nel momento più difficile, o per il personale sanitario che combatte l’emergenza in prima linea. E sono diventate ormai un simbolo del nostro tempo le foto delle “stanze degli abbracci” negli ospedali e nelle Rsa, dove dei guanti e una barriera trasparente proteggono e rendono possibile vedere, toccare e accarezzare un parente malato.
La Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) ha inviato una lettera-appello al presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ai ministeri della Salute e degli Affari regionali Roberto Speranza e Francesco Boccia, al Commissario Domenico Arcuri e al presidente delle Regioni Stefanio Bonaccini per includere gli Infermieri Liberi Professionisti
(vedi nota FNOPI)
https://www.fnopi.it/2021/01/07/vaccini-liberi-professionisti/
Il Coordinamento Regionale delle professioni infermieristiche della Regione Emilia Romagna ha inviato una richiesta all'Assessore Donini per comprendere anche gli Infermieri Liberi Professionisti iscritti nei relativi Ordini Provinciali nella prima fase vaccinale Anticovid 19.
Si è insediato oggi il Coordinamento Regionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche della regione Emilia Romagna che racchiude e coordina tutti gli OPI provinciali ed è formato dai Presidenti delle nove province emiliano-romagnole e rappresenta gli oltre 34 mila infermieri della regione.
Nel corso della riunione di insediamento sono stati rispettivamente eletti:
- Presidente Pietro Giurdanella
- Vicepresidente Carmela Giudice
- Segretaria Maria Genesi
- Tesoriere Marco Senni.
Tante sono le sfide in campo in uno dei momenti più delicati della storia professionale recente e che richiedono un lavoro di squadra per rispondere ai bisogni dei cittadini, ovunque questi necessitano di cura ed assistenza.
Il nuovo Coordinamento OPI-ER lavorerà in particolare per:
Il Coordinamento regionale auspica una collaborazione sinergica con il Presidente della Regione Stefano Bonaccini allo scopo di tutelare il diritto alla salute attraverso il sistema sanitario regionale.
L’Osservatorio per la libera professione infermieristica, istituito dallaFederazione, ha messo a punto il Vademecum della libera professione infermieristica sul corretto esercizio della pro-fessione infermieristica. Si tratta della puntuale revisione del precedente documento e sostituisce qualsiasi altro documento di indirizzo e linee guida sulla libera professione già emanato.
Gli infermieri sono pronti a vaccinare e a farsi vaccinare.
Da sempre presidiano infatti i centri per le vaccinazioni e nonostante il bando per il reclutamento del personale per il piano nazionale sul vaccino anti-COVID19 non renda facile l’adesione alla campagna, non si tireranno davvero indietro in questo momento, siano essi libero professionisti o pensionati che hanno già dimostrato il loro impegno durante la pandemia.
In allegato Comunicato stampa FNOPI
In ottemperanza alle vigenti disposizioni legislative, si comunica che a seguito delle elezioni svoltasi in terza convocazione nei giorni 14, 15 e 16 novembre 2020 ed alla successiva assegnazioni delle cariche il Consiglio Direttivo, la Commissione d'Albo e il Collegio dei Revisori dei Conti risulta composto come da comunicazione allegata.
MASTER UNIVERSITARIO DI 1° LIVELLO IN RICERCA PER LE PROFESSIONI SANITARIE: L’APPROCCIO QUALITATIVO
A.A. 2020/2021
Sede di PIACENZA
IN ALLEGATO I RISULTATI ELEZIONI PER IL RINNOVO DEGLI ORGANI DELL’OPI DI PIACENZA
“Ascoltare chi si prende cura…sempre”
L’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Piacenza, in collaborazione con l’Associazione LinK Lab dà il via allo “Sportello d’ascolto" finanziata in parte per la sua importanza dalla FNOPI e riservato agli Infermieri iscritti all’albo di Piacenza e dà la possibilità ai propri iscritti di avere un primo incontro gratuito con l’esperto della Associazione, presentando il “buono non trasferibile” ricevuto con PEC o con lettera circolare n° 1 del 20 febbraio 2020, mentre i successivi incontri, se necessari, saranno a carico dell’iscritto con una quota concordata in convenzione con l’OPI.
Per accedere allo sportello è necessario fissare un appuntamento contattando l’Associazione Link Lab - Cell. 392 7589787
Un nuovo sito web per il PNAE (https://pnae.eu/), il network delle Associazioni di Infermieristica Pediatrica in Europa (Pediatric Nursing Associations of Europe) è oggi visibile on-line.
Fonte: FNOPI
In base a quanto stabilito dalla Legge 11 gennaio 2018 n. 3 articolo 2 e dal successivo Decreto del Ministero della Salute 15 marzo 2018 sulle procedure elettorali, e in conformità con le disposizioni contenute nel Regolamento FNOPI (approvato dal Consiglio Nazionale in data 12 ottobre 2019 e inviato al Ministero della Salute in data 28 ottobre 2019), si rendono disponibili, nella sezione "speciale elezioni" i materiali relativi alle procedure elettorali per il rinnovo delle cariche degli Ordini provinciali delle Professioni Infermieristiche e della Federazione Nazionale Ordini delle Professioni Infermieristiche.
Tutorial di come si vota. https://www.youtube.com/watch?reload=9&v=sj-eARYVydo&feature=emb_title
La PEC (Posta Elettronica Certificata) funziona come la posta elettronica “tradizionale” ma, a differenza di quest’ultima, garantisce lo stesso valore legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno: chi scrive da un indirizzo PEC ad un altro indirizzo PEC, infatti, ha la certezza dell’invio, dell’integrità e della consegna (o mancata consegna) del messaggio e di tutti i documenti ad esso associati. La PEC è obbligatoria per tutti i professionisti iscritti in albi, sia dipendenti che liberi professionisti.
La “Posta Elettronica Certificata” non può essere cumulativa per più professionisti e non può essere associata automaticamente alla “mail aziendale”.
Per questo motivo e per facilitare i rapporti interni (fra Ordine e iscritti) e quelli esterni (fra iscritti e Amministrazioni Pubbliche, professionisti e cittadini con cui si trovano ad interagire per motivi professionali), l'OPI di Piacenza prevede l’attivazione GRATUITA di una casella personale di Posta Elettronica Certificata agli iscritti che ne facciano richiesta.
Per facilitare l'attivazione della PEC senza recarsi in ufficio è necessario scaricare il modulo allegato compilarlo nella parte dei dati anagrafici completo di due firme e autorizzazione del trattamento dati. Restituire via mail o via fax il tutto corredata da una copia di un documento di riconoscimento in corso di validità (carta di identità, patente o passaporto).
A chi viene comunicata per legge la PEC?
A norma del D.L. 179/2012 e s.m. l’Ordine è tenuto a comunicare l’indirizzo PEC attivato dall’iscritto all’ Indice Nazionale degli Indirizzi di Posta Elettronica Certificata (INI-PEC) tenuto presso il Ministero dello Sviluppo Economico. L’ INI-PEC è consultabile da cittadini, imprese, professionisti, pubbliche amministrazioni, ecc. senza necessità di autenticazione.
Pertanto si invita a consultare la propria casella PEC con cadenza regolare.
Dopo l’iniezione di organici del “Decreto Rilancio” (subito 9.600 unità), la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) ha avviato con le altre istituzioni il progetto a livello nazionale dell’infermiere di famiglia/comunità (IF/C), previsto nel Patto per la Salute e previsto dalla legge 77/2020, quella di conversione del decreto Rilancio appunto.
Le forme contrattuali sono quelle indicate dal decreto Rilancio e la strada tracciata è quella del suo inserimento a pieno titolo nel distretto.
Le Regioni hanno messo a punto un documento che rende uguale la figura dell’IF/C su tutto il territorio, approvato dalla Conferenza delle Regioni il 10 settembre e che ora potrà e dovrà essere attuato su tutto il territorio nazionale in modo omogeneo.
Un documento che segue la strada tracciata dal Patto per salute 2019-2021 e dalle proposte della FNOPI messe nero su bianco in un modello consegnato a Governatori e ministro della Salute: “La proposta di linee di indirizzo – scrivono le Regioni – è stata redatta dal sottogruppo tecnico a partire dal documento ‘Position statement su Infermiere di Famiglia e Comunità’ della FNOPI, in cui la descrizione delle competenze dell’IF/C risulta completa e in linea con gli orientamenti Europei per quanto riguarda i due ambiti di competenza (famiglia e comunità) ritenuti strategici per la promozione della salute e gestione della cronicità/fragilità sul territorio”.
Fonte: FNOPI
Le indicazioni di questo documento vertono principalmente sugli ambiti di prevenzione e preparazione delle strutture residenziali alla gestione di eventuali casi sospetti/probabili/confermati COVID-19. Si ribadisce l’importanza dell’isolamento temporaneo dei casi sospetti e, in caso di impossibilità di un efficace isolamento e gestione clinica del caso confermato, di effettuare il trasferimento in ambiente ospedaliero o in altra struttura adeguata per i casi COVID-19.
Indicazioni per prevenzione e controllo dell’infezione da Covid in RSA
La preparedness nelle emergenze di sanità pubblica comprende tutte le attività volte a minimizzare i rischi posti dalle malattie infettive ed a mitigare il loro impatto durante una emergenza di sanità pubblica, a prescindere dall’entità dell’evento (locale, regionale, nazionale, internazionale). Durante una emergenza di sanità pubblica sono richieste capacità di pianificazione, coordinamento, diagnosi tempestiva, valutazione, indagine, risposta e comunicazione. Scopo di questo documento è supportare la verifica, e se necessario il rafforzamento, dello stato di preparazione dei sistemi sanitari nelle Regioni/PPAA al fine di poter fronteggiare in modo ottimale un eventuale aumento del numero di nuove infezioni da SARS-CoV-2 nella stagione autunno-inverno 2020-2021.
Preparazione e risposta al COVID-19 nella stagione autunno-invernale
“Il via libera definitivo del Parlamento alla legge contro la violenza sugli operatori sanitari rappresenta un doppio segnale di civiltà: il primo verso i cittadini che sanno di poter contare su professionisti concentrati sui loro problemi e non sulla difesa da attacchi che non hanno ragion d’essere; il secondo verso gli operatori che ora hanno una forma di tutela in più per un lavoro che fino a ieri nella pandemia li ha fatti definire ‘eroi’, ma che già oggi comincia a essere al centro di nuove violenze”. Commenta così Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, il via libera al Senato nel testo già approvato dalla Camera alla legge sulla sicurezza degli operatori sanitari.
Una Legge che – come ha dichiarato il ministro della Salute Roberto Speranza – difende con più forza da ogni forma di aggressione i professionisti sanitari e il loro lavoro. L’approvazione definitiva del disegno di legge rappresenta “un importante traguardo – ha detto il ministro – che ha unito Governo, Parlamento e mondo della sanità. Gli episodi di violenza e le aggressioni a chi lavora negli ospedali e negli studi sono inaccettabili. Ci prendiamo cura di chi si prende cura di noi”.
Continua a leggere l’articolo sul sito della FNOPI:
https://www.fnopi.it/2020/08/05/legge-antiviolenza-approvazione-finale/
Pubblicata dal Gimbe una position statement basata sulle recenti evidenze scientifiche rispetto all’utilizzo delle mascherine negli ambienti pubblici per ridurre il contagio da SARS-COV-2.
Nel link immediatamente sotto potete scaricare e leggere l’articolo.
UTILIZZO DELLE MASCHERINE NEGLI AMBIENTI PUBBLICI PER RIDURRE IL CONTAGIO DA SARS-COV-2
Il 10 settembre 2020 scade il termine per la presentazione del Modello UNI/2020 per la dichiarazione del reddito professionale e del volume d’affari prodotti nell’anno 2019, come previsto dall’art.7 del Regolamento di Previdenza dell’Ente.
Sul sito della Federazione è stato pubblicato il “Commentario” al nuovo Codice deontologico, scaricabile dalla nuova sezione ebook del sito:
https://www.infermiereonline.org/
Si tratta di un volume che rappresenta un vero e proprio manuale d’uso del Codice, ma è anche un’interpretazione autentica per il cittadino degli impegni che gli infermieri prendono nei suoi confronti per garantire il suo benessere e la sua salute.
Il commentario è stato realizzato da una pluralità di autori esperti (28) per mantenere viva la ricchezza di visioni diverse che rappresentano le tante anime della professione, le diverse competenze, la capillarità degli infermieri in tutti i contesti.
La sua pubblicazione rappresenta anche l’avvio di una nuova collana di pdf gratuiti che la Federazione pubblicherà periodicamente e che per ora, fino all’inizio del 2021, prevede altri argomenti importanti per l’assistenza: un vademecum per la libera professione infermieristica, le specializzazioni infermieristiche, la simulazione in formazione (l’utilizzo cioè della tecnologia per l’apprendimento), le specializzazioni, l’infermiere di famiglia e di comunità.
Scarica il documento
È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 143 del 6 giugno 2020 la Legge 6 giugno 2020, n. 41, di conversione del decreto-legge 8 aprile 2020, n. 22 recante "Misure urgenti sulla regolare conclusione e l'ordinato avvio dell'anno scolastico e sullo svolgimento degli esami di Stato”.
Per quanto di interesse, segnaliamo che il decreto dispone:
• Crediti ECM medici ed infermieri: si dispone che i 50 crediti da acquisire, per l’anno 2020, da infermieri, medici, odontoiatri, e farmacisti in qualità di dipendenti delle aziende ospedaliere, delle università, delle unità sanitarie locali e delle strutture sanitarie private accreditate o come liberi professionisti, attraverso l’attività di formazione continua in medicina (ECM) si intendono già maturati da coloro che, in occasione dell’emergenza da COVID-19, abbiano continuato a svolgere la propria attività professionale (Art. 6 comma 2-ter).
• Abilitazione scientifica nazionale: nell’ambito della tornata dell’abilitazione scientifica nazionale 2018-2020 si istituisce un sesto quadrimestre, a cui sarà possibile iscriversi presentando la domanda di partecipazione dal 12 luglio al 12 novembre 2020. L’articolo prevede inoltre che i lavori riferiti al sesto quadrimestre si concluderanno entro il 15 marzo 2021 e che le Commissioni nazionali per l’abilitazione alle funzioni di professore universitario di prima e di seconda fascia resteranno in carica fino al 30 giugno 2021. La norma dispone infine che il procedimento di formazione delle nuove Commissioni nazio-nali di durata biennale per la tornata dell’abilitazione scientifica nazionale 2020-2022 venga avviato entro il 31 gennaio 2021 (Art. 7-bis).
NELLA SEZIONE PROPOSTE DI LAVORO VEDERE RICHIESTE INFERMIERI
Si avvisa che l'ufficio dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Piacenza, a seguito delle indicazioni emanate nell'ultimo DPCM, è aperto solo ed esclusivamente su appuntamento dopo accordi telefonici mail:
Tel: 0523/712674
Per tutte le comunicazioni inviare una mail specificando nome e cognome, richiesta, numero di cellulare.
N.B. L'ingresso è consentito solo ad una persona ed è obbligatorio la mascherina.
Cell. Presidente: 366.6394533
L’Università Cattolica ha organizzato perMaster Universitario di I livello in “Infermieristica inSalute Mentale e Dipendenze: prevenzione, trattamento e management”
Per chi è interessato si invia di seguito il link dell’incontro.
+39 02 0062 4808 Italy, Milano (Numero a tariffa)
ID conferenza: 673 433 845#
Il periodo storico che stiamo attraversando è eccezionale, ogni giorno si alternano momenti di incertezza, momenti di speranza e momenti di ottimismo.
Di una cosa siamo certi: qualsiasi cosa fosse successa avremmo trovato dietro i camici cuori disposti a battere al servizio di tutti noi, e così è stato.
Non ci sono abbastanza parole (neanche in inglese) per ringraziarvi di tutto ciò che avete fatto ma Wall Street English Piacenza ha deciso di dare un contributo tangibile al proprio pensiero.
“Il comma 2 dell’articolo 1 del decreto ministeriale 14 maggio 2020 (prot.n. 82), è abrogato”: non ci saranno più, cioè, due medici ospedalieri a integrare i docenti dei corsi di laurea in infermieristica.
https://www.fnopi.it/2020/05/30/corsi-laurea-infermieristica-docenti-infermieri-nuovo-dm-mur/
Con il prezzo annuale attualmente più basso sul mercato, la polizza, obbligatoria per tutti secondo la legge 24/2017 si caratterizza per un massimale di 5 milioni di euro, per coprire responsabilità civile professionale, responsabilità patrimoniale, responsabilità civile per colpa grave e per danno erariale.
La FNOPI ha reso disponibile da gennaio 2019, come risultato di due gare europee per l’identificazione del broker e della compagnia assicuratrice, per tutti gli iscritti, anche se senza alcun obbligo di adesione, una polizza assicurativa che contiene tutte le coperture obbligatorie previste dalla legge 24/2017 – Legge Gelli.
La polizza è composta da due parti:
Di seguito la descrizione della polizza:
Con il patrocinio delle quattro Federazioni FnomCeo, FNOPI, FNOPO e TSRM PSTRP, sarà on line dal 15 maggio il corso dello psichiatra Massimo Picozzi per prevenire stress e burnout dei professionisti della Salute.
Burnout e stress psico-fisico: durante COVID-19 colpiscono tra il 30 e il 50% degli operatori sanitari e a fine pandemia possono lasciare tracce indelebili.
Vedi informazioni FNOPI al link:
I creatori di Paste up hanno realizzato un video dedicato al legame fra Florence Nightingale e l'Italia, il Paese in cui nacque e in cui tornò a soggiornare spesso. Tavole molto suggestive narrano questo percorso, soffermandosi soprattutto sugli anni giovanili trascorsi nel Belpaese, alla ricerca di quella missione che la porterà, nel tempo, a divenire la fondatrice dell'Infermieristica moderna.
Fonte:FNOPI
L'ORDINE DELLE PROFESSIONI INFERMIERISTICHE DI PIACENZA DONA 2.000 MASCHERE AD ALTA PROTEZIONE ALLA AUSL DI PIACENZA PER LE STRUTTURE TERRITORIALI DELLA PROVINCIA
La Protezione civile grazie a un accordo con la Federazione Nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) ha consegnato all’Ordine capoluogo di Regione, Bologna, mascherine in base al numero di infermieri iscritti all’albo nella regione.
Si tratta di oltre 33.000 facciali filtranti del tipo KN95 che sono state suddivise ai vari OPI della Regione Emilia Romagna.
L’OPI di Piacenza ha deciso di donarle alle CRA, ASP, Case Protette convenzionate e private della Provincia di Piacenza.
La Presidente ha preso contatto con la Direzione dell’AUSL di Piacenza che si è resa disponibile a farle arrivare nelle varie strutture territoriali.
Oggi, 04 maggio 2020 alle ore 14 alla presenza del Direttore Generale, Dott. Luca Baldino, del Direttore delle professioni sanitarie Dott.ssa Mirella Gubbelini e di alcuni Consiglieri, la Presidente a nome dell’OPI di Piacenza ha donato 2.000 mascherine FFp2 che saranno recapitate nelle varie strutture della provincia.
Un grazie sentito va alla FNOPI e alla Protezione Civile per l'attenzione mostrata con la donazione dei dispositivi e un grazie va alla AUSL di Piacenza che come sempre si è resa disponibile per distribuzione sul territorio.
La Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche, il 10 aprile scorso, ha lanciato e finanziato una raccolta fondi dedicata agli iscritti all’Albo colpiti nella lotta al Covid19: gli infermieri guariti da riabilitare; in quarantena lontani da casa; deceduti a causa del virus.
Per loro e per le loro famiglie è nato un Fondo di solidarietà, da integrare e far durare nel tempo tramite donazioni.
Si tratta di un Fondo “a sportello”, in cui alla classica attività di raccolta delle donazioni si affianca la immediata erogazione di contributi agli infermieri in possesso dei requisiti individuati dal regolamento approvato dal Comitato centrale FNOPI.
Territorio e assistenza domiciliare, alcune delle parole magiche che con la FASE 2 di Covid-19 tornano alla ribalta in dichiarazioni e interviste di esponenti della politica. Parole oggetto negli anni di migliaia di convegni e norme, ma purtroppo di pochi fatti e solo in alcune realtà, e oggi ci viene presentato il conto… salato! Ecco perché servono ora risorse in più da mettere sul piatto del SSN per investimenti massicci sul personale sanitario, a partire da quello infermieristico, attuare il Patto per la Salute 2019-2021 con l’infermiere di famiglia/comunità e utilizzare l’emergenza per innovare strutturalmente il SSN.
https://www.fnopi.it/2020/04/26/fase2-infermiere-di-famiglia-territorio/
L' università di Genova sta promuovendo un progetto finalizzato a raccogliere e successivamente analizzare attraverso l’analisi tematica, l’esperienza degli infermieri italiani sull’emergenza COVID-19. Il progetto ha già ottenuto parere positivo da parte Comitato Etico della regione Liguria.
Il link per partecipare è il seguente:
Significative e a sostegno della territorialità sono le indicazioni che in questo momento stanno arrivando dagli esperti italiani in materia di Covid. Le affermazioni di Massimo Galli, direttore del Dipartimento di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano ribadisce che non c’è solo il fronte ospedaliero da mettere e tenere in sicurezza. C’è tutto un mondo di persone isolate che vivono le quaratene nelle loro abitazioni e vanno tutelate ed accompagnate.
Galli sottolinea l' urgenza e la necessità di stare accanto attraverso l’assistenza sanitaria alle persone isolate e lasciate a casa. Anche il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, ha espresso la stessa opinione dichiarando che nel nostro Paese i servizi territoriali sono presenti in maniera differenziata, con un impegno anche dei medici di famiglia; evidenzia inoltre come la cura delle persone sul territorio vada potenziata e l’eredità che ci lascerà questa epidemia sarà l’importanza di incrementare questi servizi. La vera sfida quindi per il presente ed il futuro è che le persone vengano assistite a domicilio.
Ricollegandomi alla lettera pubblicata sul quotidiano domenica dal titolo La nuova sfida degli infermieri, vorrei confermare quanto già scritto dalla dottoressa Elena Borlenghi.
Quale Presidente dell’ Ordine delle Professioni Infermieristiche di Piacenza, desidero ringraziare tutti gli Infermieri impegnati nella cura di questo terribile contagio che ha colpito Piacenza con particolare violenza.
Ringrazio gli infermieri impegnati nei reparti Ospedalieri che hanno affrontato questa emergenza con professionalità, umanità non risparmiandosi nell’affrontare nuove organizzazioni, convertendo reparti, creandone nuovi collaborando con nuovi professionisti provenienti da altre realtà, da altre città e addirittura da altri paesi.
Parlando con loro, ho scoperto che gli infermieri sanno diventare “gruppo” ed è il gruppo che hanno costruito nel momento più difficile della loro vita professionale che li ha “aiutati” nella situazione delle loro lunghe e difficili giornate o nottate….e nella tragicità del momento dove i pazienti erano soli a dover affrontare una malattia così grave e, addirittura la morte…loro erano lì a raccogliere le loro paure e magari l’ultimo saluto per i parenti….
Ringrazio gli infermieri dell Emergenza Territoriale che con la loro competenza, professionalità e dedizione sono riusciti a rispondere alle tantissime richieste da parte dei cittadini in una fase drammatica della loro vita.
Ringrazio tutti gli infermieri che lavorano con gli anziani e che sono stati travolti anche loro da questo tsunami che ha investito la nostra provincia, cercando di proteggere come hanno potuto, assistendo con dedizione e professionalità i nostri anziani fragili e indifesi contro questa epidemia.
Ringrazio tutti gli infermieri che lavorano nelle case di cura e di riabilitazione e i liberi professionisti, perché anche loro hanno dato il loro prezioso contributo nel combattere con tutta la loro competenza e professionalità, questo grave problema sanitario.
Ma ringrazio profondamente anche gli infermieri impegnati sul territorio, silenziosi attori chiamati a nuove sfide che la situazione sanitaria chiede e chiederà sempre di più.
Nei distretti di Levante, di Ponente e nel distretto cittadino gli Infermieri si prodigano ogni giorno nel rispondere alle esigenze di una situazione nuova e mutata e le tante persone affette da Covid che stanno vivendo la malattia nelle loro abitazioni ricevono ogni giorno cure ed assistenza dagli Infermieri che, in collaborazione con i medici di medicina generale, definiscono i piani di cura per i pazienti in carico.
La gestione del paziente sul territorio è complessa perchè entrano in gioco una serie di variabili, ma gli Infermieri non si sono sottratti e non si stanno sottraendo a questa nuova sfida, anzi con determinazione ed impegno stanno cercando di fornire non solo assistenza ma una cura fatta di umanità, vicinanza e sostegno ai malati e alle loro famiglie.
Infine, ringrazio gli infermieri che fanno parte delle USCA; professionisti che insieme ai medici riescono a scoprire e a trattare precocemente i pazienti affetti da Covid19 e mi auguro di avere nel prossimo futuro infermieri “sentinelle” presenti nelle comunità afferenti alle Case della salute, che in collaborazione con i medici curanti possono conoscere e monitorare le fragilità o i problemi di salute della popolazione di riferimento
A tutti i professionisti sanitari che collaborano tutti i giorni con gli infermieri in questo momento così particolare il mio sentito grazie.
Maria Genesi
Presidente Ordine delle professioni infermieristiche di Piacenza
L’Istituto superiore di Sanità, dopo il rapporto sulla situazione nelle RSA della pandemia COVID-19, ha pubblicato sul suo sito il documento “Indicazioni ad interim per la prevenzione e il controllo dell’infezione da SARS-CoV-2 in strutture residenziali sociosanitarie”.
E il documento parla chiaro: nella gestione clinica del caso confermato COVID-19 “deve essere garantita laddove siano presenti ospiti COVID-19 sospetti o accertati, (anche in attesa di trasferimento) la presenza di infermieri h24 e supporto medico”.
Se c’è invece la sospetta/probabile/accertata infezione occorre attivare le USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) che si avvalgono della consulenza/collaborazione degli infettivologi.
I protocolli saranno quelli emanati dalle direzioni delle aziende sanitarie e recepiti dal Responsabile sanitario delle strutture.
Ma anche in questo caso deve essere garantita laddove siano presenti ospiti COVID-19 sospetti o accertati, (anche in attesa di trasferimento) la presenza di infermieri h24 e supporto medico
E nelle strutture dove non sia presente assistenza infermieristica h24, il paziente dovrà temporaneamente essere isolato in stanza singola e successivamente trasferito ad altra struttura residenziale in grado di garantire le precauzioni di isolamento in accordo con le autorità locali, provinciali e regionali.
L’infermiere quindi è essenziale anche nel caso di attivazione delle USCA.
Fonte: FNOPI
“Adesso abbiamo bisogno di te”. Con questo slogan, gli infermieri impegnati finora in prima linea nell’emergenza coronavirus si rivolgono ai cittadini per i quali si sono impegnati dall’inizio della pandemia per lanciare, attraverso la Federazione nazionale che li rappresenta, la prima raccolta fondi creata e gestita dagli infermieri per gli infermieri.
Gli infermieri al “fronte” di COVID-19 sono oltre 180mila. Di questi, oltre 7.300 per ora sono stati contagiati, il 4,1%, come se in Italia invece di 144mila casi totali ce ne fossero 2,5 milioni.
Di questi, 28 sono i decessi, di cui 2 suicidi: gli infermieri come tutti gli altri cittadini purtroppo muoiono di COVID-19, lasciando un vuoto non solo nella loro professione, ma soprattutto nelle loro famiglie.
Ogni giorno in media dall’inizio della pandemia circa 2-300 infermieri in più sono positivi al virus perché non possono mai lasciare solo nessuno, nessun malato, nessun anziano, nessun bambino. Anche nessuno dei loro colleghi, di qualunque professione, che spesso incontrano in un letto di ospedale, come pazienti.
E tutti loro, superato il peggio, hanno necessità di supporto per poter tornare ad assistere chi sta male: gli infermieri non abbandonano mai chi soffre.
Ora è il momento di aiutare chi ogni giorno aiuta l’altro, sino a donare la propria vita per garantire il diritto alla Salute nel nostro Paese, è il momento di prendersi cura di chi si prende cura di voi. E di noi.
AIUTACI AD AIUTARE CHI TI AIUTA
https://www.fnopi.it/2020/04/10/campagna-noicongliinfermieri-fnopi/
Il Decreto Interministeriale del 28 Marzo 2020 stabilisce le modalità di attribuzione del bonus di 600 euro per il mese di marzo in favore di lavoratori autonomi e professionisti iscritti alle Casse di previdenza privata, danneggiati dalla situazione epidemiologica da COVID-19.
Accedendo al sito ENPAPI è possibile visualizzare tutta la documentazione e le istruzioni per ottenere l’indennizzo statale di 600 euro previsto dall’articolo 44 del Decreto-Legge 18/2020. È possibile fare la domanda dalle 12.00 del giorno 1° aprile 2020 al giorno 30 aprile 2020.
Il modulo deve essere inviato tramite mail a sostegnoalreddito@enpapi.it o caricato tramite area riservata. Non saranno accettate le domande pervenute a mezzo posta/raccomandata.
A fronte della emergenza sanitaria in corso a causa dell'epidemia Covid-19 (coronavirus) e per sostenere l’attività e l’impegno degli iscritti, l'Ordine delle Professioni Infermieristiche di Piacenza ha avviato un servizio gratuito di supporto psicologico, per offrire assistenza ai colleghi impegnati nella grave situazione che ha colpito duramente la nostra provincia.
A ciascun iscritto all'OPI di Piacenza, in collaborazione con alcuni psicologi della provincia, offre 2 colloqui gratuiti in via telematica (Skype, videochiamata, telefono) fin tanto che sarà in corso l'emergenza. Il supporto avrà principalmente la funzione di spazio di ascolto e rifigurazione dell'esperienza emergenziale, per offrire un sollievo temporaneo rispetto alla situazione in corso. Eventuali colloqui in studio saranno garantiti una volta concluso il periodo di emergenza; È difatti previsto il mantenimento del servizio di supporto anche nel mese (o nei due mesi) successivi all'emergenza.
Come posso rivolgermi al servizio di Supporto Psicologico?
Qualora l'infermiere avvertisse il bisogno di usufruire del Servizio di Supporto Psicologico, è possibile richiedere una disponibilità ai seguenti psicologi/psicoterapeuti:
continua con: vedere testo completo
Chiamo personalmente per ringraziare a uno a uno tutti gli infermieri che stanno combattendo e affrontando questa emergenza sanitaria, assistendo con competenza, passione e umanità i nostri malati”.
Sono queste le parole che il ministro della Salute Roberto Speranza ha rivolto oggi al telefono ai coordinatori regionali degli Ordini delle professioni infermieristiche, ai presidenti di Ordine delle province più colpite da COVID-19, ma anche direttamente ad alcuni infermieri – anche positivi al virus – che si trovano in prima linea sui fronti più contagiati del Nord.
I presidenti hanno assicurato il ministro che nessun infermiere, nessun medico, nessun operatore si è tirato indietro e che oggi tutti stanno cercando di fare ancora di più di quanto fatto, “perché nessuno resti solo”.
Certo, hanno sottolineato i presidenti al ministro, il tempo è sempre meno, lo scenario degli ospedali, specie al Nord e in particolare in Lombardia è drammatico, le condizioni di lavoro degli infermieri e degli operatori sanitari sono sempre più difficili e logoranti, fisicamente e psicologicamente.
Il ministro ha assicurato di stare facendo tutto il possibile con Angelo Borrelli e Domenico Arcuri per trovare DPI e tutto quello che serve alla tutela della salute degli operatori e ha rivolto loro un saluto commosso: “Ho infinita gratitudine per quello che voi infermieri state facendo, vi abbraccio tutti, ora virtualmente e spero presto di poterlo fare di persona”.
La Federazione nazionale degli ordini degli infermieri rivolge al ministro Speranza un ringraziamento particolare perché le sue parole hanno dato sicuramente maggior forza a chi sta davvero dando se stesso per la tutela della salute dei cittadini.
Fonte: FNOPI
“Nessuno si tirerà mai indietro, è chiaro – affermano Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri e Barbara Mangiacavalli, presidente della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche – e la miglior testimonianza di questo la danno i cittadini con la loro gratitudine e gli stessi professionisti con l’impegno profuso nel salvare vite”.
https://www.fnopi.it/2020/03/17/medici-infermieri-appello-priorita/
In riferimento all’oggetto e facendo seguito alle precedenti note del 17/02/2020 (PG/2020/134377) e del 2/3/2020 (PG/2020/184447) in tema di Dispositivi di Protezione Individuale per operatori sanitari
Ogni giorno leggiamo dell'elogio per il comportamento, la professionalità lo spirito di sacrificio che le istitituzioni rivolgono ai sanitari che operano nel SSN per fronteggiare l'emergenza data dal COVID 19.
Con orgoglio e ammirazione ringraziamo i colleghi e tutto il personale sanitario impegnato nell'emergenza per la dedizione, la capacità di adattarsi a nuove organizzazioni, la disponibilità a dare il massimo dell'impegno sopportando anche turni stressanti e faticosi e magari senza vedere la famiglia per lunghi giorni.
Siete persone speciali, lavorate in silenzio scegliendo di rimanere in servizio senza sosta anche quando siete stanchi e a volte preoccupati per l'evolversi della situazione. A voi è dovuta l'efficienza e l'affidabilità del nostro SSN e, quando viene richiesto, siete in grado di fare "squadra" per cercare di dare risposte adeguate in questo momento di particolare necessità.
Il nostro grazie per il continuo impegno nella cura ed assistenza dei cittadini e la nostra solidarietà nei confronti dei colleghi colpiti dal virus nell'esercizio della professione.
Il Consiglio Direttivo OPI Piacenza
Per una corretta moodalità di vestizione e svestizione dei DPI clicca qui:
“Pronti a fare la nostra parte, collaborando con tutti, a servizio delle persone”.
La federazione regionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche dell’Emilia Romagna ha partecipato al Tavolo con le professioni sanitarie convocato dall’assessorato regionale alla Sanità confermando la disponibilità degli infermieri a dare il proprio contributo per facilitare la soluzione dell’emergenza Coronavirus e per far funzionare le strutture sanitarie in queste settimane difficili.
Gli infermieri sono per natura della propria professione in prima linea, a fianco delle persone, per dare assistenza così come per arginare paure irrazionali.
Per questo il coordinamento ha evidenziato al tavolo una maggiore linearità e omogeneità del flusso di informazioni sulle misure da adottare nella gestione dell’assistenza dei pazienti con infezione sospetta o accertata ed è stata offerta la massima collaborazione con l’Assessorato per affrontare l’emergenza, nel rispetto delle competenze e delle peculiarità di ognuno, ma non solo.
Un accento particolare è stato posto dal coordinamento regionale degli infermieri anche sul tema dei dispositivi di protezione, che devono essere sempre a disposizione del personale sanitario: lavorare in sicurezza è il miglior modo per poter essere davvero di aiuto e per arginare il contagio.
La Federazione regionale degli OPI sente la necessità di ringraziare tutti gli infermieri, gli operatori e i professionisti della sanità che – insieme – stanno garantendo efficacia ed affidabilità agli ospedali, al territorio e a tutto il sistema sanitario della Regione.
APiacenza è attivo un nuovo numero dedicato ai residenti 0523.303600, al quale risponde, 24 ore su 24, personale sanitario in grado di dare immediatamente le indicazioni più opportune. Al numero 349 7217355, dedicato al puerperio, un’ostetrica risponde h24 alle donne che hanno bisogno di consigli e sostegno rispetto all’allattamento. Attivo anche il numero verde regionale 800.033.033 (dal 1 marzo 7 giorni su 7, dalle 8.30 alle 18) a disposizione delle persone che potranno chiamare per avere informazioni e indicazioni sul comportamento da tenere in presenza di sintomi sospetti. Disponibile inoltre il numero telefonico gratuito del Ministero della Salute: 1500.
Ausl Piacenza – Riorganizzazione dei servizi all’utenza nella settimana dal 2 all’8 marzo
Aggiornamento Regione Emilia Romagna 1 marzo
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Aggiornamento Regione Emilia Romagna 29 febbraio – Pomeriggio
Le iscrizioni saranno aperte dal 28 febbraio al 28 aprile 2020 e la durata del corso è di 16 ore e il corso sarà aperto anche agli studenti per consentire una formazione su un argomento di questa importanza.
La Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche, componente della task force governativa contro in COVID-19, ricorda agli Ordini – e li invita a diffondere le informazioni – alcune notizie base sul fenomeno COVID-19
(http://www.salute.gov.it/…/dettaglioFaqMalattieInfettive.js…)
https://www.fnopi.it/2020/02/28/coronavirus-dpi-buon-utilizzo-indicazioni-fnopi/
In questi giorni si sono susseguiti i provvedimenti a livello di governo e di singole Regioni sull’emergenza Coronavirus.
La FNOPI ritiene utile fornire un riepilogo aggiornato dei provvedimenti emanati al 26 febbraio.
https://www.fnopi.it/2020/02/26/coronavirus-provvedimenti-nazionali-regionali-camera-e-senato/
Presentata al ministro una mozione approvata da tutti i Presidenti degli Ordini per lo sviluppo professionale e del Sistema Sanitario Nazionale
“Sottoscrivo la mozione degli ordini delle professioni infermieristiche, nel senso che vi ho trovato tutti gli aspetti che servono davvero a caratterizzare un Servizio sanitario nazionale (SSN) efficiente, universale e di qualità quale è il nostro”. Il ministro della Salute, Roberto Speranza ha manifestato anzitutto gratitudine verso gli operatori del SSN che in queste settimane stanno affrontando nella task force del ministero, negli ospedali e sul territorio il rischio-coronavirus per tutelare la salute dei cittadini. “Il SSN è la cosa più importante che abbiamo e dobbiamo difenderlo con il coltello tra i denti, e va difeso su tre aspetti fondamentali che – ha detto agli infermieri – dobbiamo affrontare insieme: risorse, riforme e digitalizzazione per accelerare il futuro”. “Nel metodo – ha spiegato il ministro – bisogna saper ascoltare perché chi ascolta sa decidere meglio e affrontare meglio ogni argomento. Nel merito, le risorse non sono spesa pubblica: la salute è un diritto fondamentale e sono quindi un investimento sulla qualità della vita delle persone”.
Fonte: FNOPI
La Fnopi lancia il “Save the date” per il 12 maggio 2020, data che quest’anno coincide con il bicentenario della nascita di Florence Nightingale
https://www.fnopi.it/a-firenze-le-celebrazioni-nazionali-della-giornata-dellinfermiere-2020/
Firmato dal Ministro Speranza il provvedimento che istituisce l’organismo che avrà il compito di facilitare “il dialogo tra le professioni, avvicinare le stesse ai decisori istituzionali per collaborare al miglioramento della qualità dell’assistenza dei cittadini”. Nella Consulta gli ordini dei Medici, Veterinari, Farmacisti, Infermieri, Ostetriche, Tecnici sanitari radiologia e Professioni sanitarie tecniche e riabilitazione e prevenzione, Biologi, Chimici e Fisici, Psicologi, Assistenti sociali.
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Con la pubblicazione a Dicembre 2019 del nuovo Patto per la Salute 2019-2021, il Ministero della Salute ha sottolineato la necessità di integrazione tra i medici di medicina generale e l’assistenza infermieristica di famiglia/comunità, gettando le basi al fatto che tale figura possa finalmente diventare realtà in tutto il paese.
Una vittoria significativa per tutta la professione e per la nostra Federazione Nazionale.
L’Osservatorio “Occupazione e Lavoro”, insediato presso la Federazione nazionale, ha avviato negli scorsi mesi uno studio per approfondire le tematiche inerenti alla professione infermieristica, con particolare riferimento all’analisi del contesto lavorativo e al grado di soddisfazione degli occupati.
A tal fine, è stato sviluppato un questionario on line, completamente anonimo, da sottoporre agli iscritti mediante tutti i canali di comunicazione attivi.
Tutte le informazioni verranno trattate con riservatezza e confidenzialità ai sensi dell’art 13 del D.L. 30/06/2003 n°196 “Codice in materia di protezione dei dati personali” e GDPR 25/05/2018.
I questionari sono suddivisi in base alla regione di pertinenza lavorativa, non di nascita o di iscrizione all’Ordine Provinciale.
Vi preghiamo, pertanto, di prestare attenzione alla giusta regione di appartenenza lavorativa per la compilazione.
Grazie per la collaborazione
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSeeWk9srVBajJioNF3SpygPtyPPjiVQ2XV7bvZHlo5EUpJQ1Q/viewform
La Commissione nazionale per la formazione continua, nel corso della riunione del 18 dicembre 2019, ha approvato la delibera inerente i crediti formativi per il triennio 2020-2022.
l. L'obbligo formativo per il triennio 2020-2022 è pari a 150 crediti formativi, fatte salve le decisioni della Commissione nazionale in materia di esoneri, esenzioni ed eventuali altre riduzioni, e ferma restando l'applicazione per il triennio 2020-2022 di quanto già disciplinato per il triennio 2017-2019.
2. L'acquisizione dei crediti formativi relativi al triennio 2017-2019 è consentita tino al 31 dicembre 2020 per eventi con "data fine evento" al 31 dicembre 2020
In riferimento a quanto previsto dal Manuale sulla formazione continua del professionista sanitario, lo spostamento dei crediti relativo al triennio formativo 2014-2016, acquisiti entro il 31 dicembre 2019, è consentito fino al 31 dicembre 2020.
Fonte: AGENAS
La Fnopi lancia il “Save the date” per il 12 maggio 2020, data che quest’anno coincide con il bicentenario della nascita di Florence Nightingale
Florence Nightingale nacque a Firenze il 12 maggio 1820. Una professionista riconosciuta internazionalmente come la prima infermiera moderna, in quanto fu la prima a parlare di prevenzione del rischio clinico, ad applicare il metodo scientifico attraverso l’utilizzo della statistica, ad occuparsi di organizzazione, efficiente ed efficace, degli ospedali da campo, a prevenire e sorvegliare le infezioni correlate all’assistenza. I temi affrontati da Florence nell’800 sono oggi ancora attuali e i risultati della ricerca hanno confermato nel tempo le sue intuizioni. Molte le iniziative organizzate a livello internazionale, europeo e in Italia per celebrale il bicentenario della sua nascita
https://www.fnopi.it/a-firenze-le-celebrazioni-nazionali-della-giornata-dellinfermiere-2020/
Mozione votata all’unanimità del Consiglio nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche: “Diritto al futuro di un’assistenza accessibile, equa, sicura, universale e solidale senza accettare più prese di posizione, deroghe o tempi di attesa con l’unico effetto di rimanere ancorati a un immobilismo pericoloso per l’assistenza e i diritti dei cittadini”
Il Consiglio nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche, i 102 presidenti provinciali e interprovinciali riuniti a Roma dalla Federazione nazionale, ribadisce in una mozione finale approvata all’unanimità “con forza e intende portare avanti con ogni mezzo il DIRITTO AL FUTURO della professione infermieristica, il DIRITTO AL FUTURO di un’assistenza accessibile, equa, sicura, universale e solidale, senza accettare più prese di posizione, deroghe o tempi di attesa con l’unico effetto di rimanere ancorati a un immobilismo pericoloso per l’assistenza e i diritti dei cittadini”.
Fonte: FNOPI
05/08/2019 - In una circolare FNOPI agli Ordini le procedure da seguire relative al comportamento del personale infermieristico in caso di prelievo coatto secondo Il nuovo codice della strada che agli articoli 186 e 187 prevede espressamente il divieto di guida in stato di ebbrezza e di guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti.
Quattro procedure in caso di reati stradali che interessano gli infermieri:
Sono quelle relative al comportamento del personale infermieristico da tenere in caso di prelievo coatto secondo Il nuovo codice della strada (DLgs 30-04-1992, n. 285) che agli articoli 186 e 187 prevede espressamente il divieto di guida in stato di ebbrezza (art. 186) e di guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti ( art. 187) che la Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) ha trasmesso a tutti gli Ordini come circolare esplicativa dopo aver ricevuto quesiti nel merito.
Secondo la FNOPI, nel caso di rifiuto a sottoporsi agli accertamenti per la determinazione del tasso alcolemico o della previa assunzione di sostanze stupefacenti, la modalità di accertamento del reato di omicidio stradale o di lesioni stradali, aggravati dall'uso di sostanze alcoliche o stupefacenti, richiede in entrambi i casi l'acquisizione di campioni biologici da parte dell'indagato, preferibilmente ematici.
Mentre per l'accertamento dello stato di alterazione da assunzione di stupefacenti può essere sufficiente l'acquisizione della saliva del conducente, per l'accertamento dello stato di ebbrezza, non potendosi eseguire coattivamente il prelievo dell'aria alveolare del conducente, occorre necessariamente procedere mediante analisi di campione ematico.
Il prelievo di campioni biologici per l'accertamento del reato può essere eseguito da parte di strutture sanitarie di base, accreditate, o comunque equiparate, solo nel caso in cui il conducente sia coinvolto in un sinistro stradale e sia sottoposto a cure mediche (art. 186, co. 5).
Tra l'altro, se il conducente coinvolto in un sinistro è stato trasportato presso un presidio ospedaliero e, per motivi diagnostici o terapeutici, sottoposto a prelievi di liquidi biologici, compresi prelievi ematici, questi potranno comunque essere acquisiti anche per l’indagine, trattandosi di campioni prelevati al di fuori del procedimento penale, non sottoposti alle garanzie e regole di utilizzabilità previste, e non ponendo quindi il problema della possibile restrizione della libertà personale connessa al prelievo (trattandosi di materiale ormai staccato dal corpo della persona): in questi casi appare del tutto irrilevante l'assenza del consenso del diretto interessato.
Il prelievo coatto è previsto ai sensi del Nuovo Codice della Strada Dlgs n.285/92 artt. 186, 187 (divieto di guida in stato di ebrezza e con uso di sostanze stupefacenti) e successiva L. n.41/2016 che introduce art.589 bis c.p. eart.590 bis c.p.. L’Autorità Giudiziari per accertare lo stato di alterazione alla guida conseguente all’abuso di alcool o stupefacenti, dovrà necessariamente sottoporre il conducente, ad obbligo di analisi ematica.
Il GIP autorizza anche oralmente in via d’urgenza l’ingiunzione al Prelievo Coatto, che poi convaliderà formalmente nelle successive 48 ore. Gli ufficiali di polizia giudiziaria procedono all’accompagnamento dell’interessato presso il più vicino presidio ospedaliero, al fine di sottoporlo al necessario prelievo o accertamento e si procede all’esecuzione coattiva delle operazioni se la persona rifiuta di sottoporvisi. In queste sedi i sanitari, medici o infermieri saranno delegati ad eseguire le prestazioni richieste.
Il personale sanitario individuato per l’esecuzione del prelievo coattivo, agirà, spiega la circolare, quale ausiliario di polizia giudiziaria ai sensi dell’art. 348 del c.p.p. comma 4:” La polizia giudiziaria, quando, di propria iniziativa o a seguito di delega del pubblico ministero, compie atti od operazioni che richiedono specifiche competenze tecniche, può avvalersi di persone idonee le quali non possono rifiutare la propria opera”.
In allegato il documento
Da quest’anno l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Piacenza, quale ente pubblico, ha l’obbligo per la riscossione dei tributi e l’erogazione dei pagamenti, di procedere con le modalità previste dal sistema Pago-PA (normativa prevista dall’Art. 5 del Codice dell’Amministrazione Digitale e dall’Art. 15, comma 5-bis, del D.L. 179/2012).
La procedura è di fatto OBBLIGATORIA per legge e serve a ridurre i costi e le procedure burocratico amministrative sia per gli Enti che per i professionisti.
Per effettuare il pagamento è necessario avere a disposizione il modulo di pagamento riportante il Codice Avviso e/o il Codice IUV ed il QR-Code che riceverete a domicilio assieme a tutte le informazioni necessarie.
Questo sistema permette il pagamento della tassa di annuale di iscrizione in molteplici modi:
– sul sito web https://www.pagodigitale.it, accedendo alla sezione ESEGUIRE UN PAGAMENTO, selezionando l’ente convenzionato e inserendo il codice avviso e/o codice IUV presente sull’avviso. E’ possibile scegliere tra gli strumenti di pagamento disponibili: carta di credito o debito o prepagata sui principali circuiti (Visa, MasterCard, VPay, Maestro, Cartasì, etc.) oppure il bonifico bancario presso il Gruppo Intesa San Paolo;
– sulla propria home banking dove sono presenti i loghi CBILL o PagoPA, ricercando l’Ordine per nome o tramite il codice interbancario CBILL nell’elenco delle Aziende e riportando il Codice Avviso, che bisognerà avere a disposizione, e l’importo;
– presso le tabaccherie con circuito Banca 5 e i punti vendita SisalPay, LIS Paga (Lottomatica), PayTipper, etc.;
– presso le banche e gli altri prestatori di servizio di pagamento (PSP) aderenti all’iniziativa, tramite gli altri canali da questi messi a disposizione (come ad esempio: sportello fisico, ATM, Mobile banking, Phone banking).
SI PRECISA CHE E' POSSIBILE ESEGUIRE IL PAGAMENTO PRESSO POSTE ITALIANE CON BOLLETTINO POSTALE PA. DELL'AVVISO DI RISCOSSIONE MEDIANTE LETTURA QR CODE DA PARTE DELL'ADDETTO.
NON E' PIU'POSSIBILE COMPILARE IL BOLLETTINO POSTALE NORMALE. IN CASO DI DIFFICOLTA' CONTATTARE LA SEGRETERIA
Gli iscritti non in possesso di PEC riceveranno come gli altri anni il bollettino postale con scadenza 15 Luglio 2019
Dodici lezioni ECM audio e video per imparare e praticare de-escalation, una serie di interventi basati sulla comunicazione verbale e non verbale che hanno l’obiettivo di diminuire l’intensità della tensione e dell’aggressività nella relazione interpersonale, coordinati e illustrati dallo psichiatra criminologo Massimo Picozzi.
21/06/2019 – C’erano tutte le maggiori istituzioni sanitarie del paese alla presentazione del Codice delle professioni infermieristiche, dal ministro della Salute al presidente della Conferenza delle Regioni, dai presidenti (e vicepresidente) delle Commissioni Igiene e Sanità del Senato e Affari sociali della Camera al commissario Iss, dal direttore del Bambino Gesù di Roma a quello della FAVO, dal presidente FnomCeo al presidente di Federanziani, dal commissario Enpapi ai rappresentanti delle religioni
https://www.youtube.com/watch?v=a7Gq7yhOYlM&t=19s
D’incarico del Commissario straordinario, Prof. Eugenio D’Amico, si trasmette la nota allegata in merito all’applicazione dell’incremento della percentuale del contributo integrativo(dal 2% al 4%) anche alle prestazioni rese dai professionisti nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni
Vedere nota allegata
Venerdì, 15 Giugno 2019 presso la sede dell'OMCeO è stata posta la firma al documento condiviso tra tutte le professioni sanitarie della Provincia di Piacenza.
La finalità del documento condiviso dagli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Piacenza, Professioni infermieristiche di Piacenza, Medici Veterinari di Piacenza, TSRM PSTRP di Piacenza, Farmacisti di Piacenza, Chimici e Fisici di Parma e Piacenza, Psicologi Emilia Romagna e Biologi Nazionale è quello favorire la collaborazione interprofessionale, nel rispetto delle diverse competenze e responsabilità e nell’interesse dei cittadini.
“E’ un documento, primo e finora unico caso in Italia, di cui andiamo orgogliosi – ha voluto sottolineare il Presidente dell’OMCeO Piacenza Augusto Pagani, che ne ha illustrato i contenuti nel corso di una conferenza stampa insieme ai rappresentanti delle professioni sanitarie coinvolte, Maria Genesi (Professioni Infermieristiche), Flavio Grazioli (TSRM PSTRP), Medardo Cammi (Medici Veterinari), Carlo Bertuzzi(Farmacisti), Claudio Mucchino (Chimici e Fisici), Laura Franchomme (Psicologi), Paolo Francesco Davassi (Biologi) e Filippo Marchesi (Osteopati).
Dopo dieci anni dalla versione del 2009, il Codice si rinnova integrato con tutto ciò che riguarda leggi, regolamenti, situazioni che si sono succedute negli anni e, soprattutto, nuove responsabilità nel passaggio da Collegi a Ordini, ora enti sussidiari dello Stato con la modifica di ruoli, responsabilità e capacità di intervento.
Il Codice deontologico degli infermieri non è una semplice enunciazione di regole: è il vero e proprio vademecum della professione, come questa deve svolgersi, come deve affrontare e risolvere i problemi, come deve rapportarsi con i pazienti, i colleghi, le istituzioni, le altre professioni. Come la professione sia a fianco di chi soffre e ha bisogno di assistenza e sia divisa dalla politica.
E dopo dieci anni dalla versione del 2009, si rinnova integrato con tutto ciò che riguarda leggi, regolamenti, situazioni che si sono succedute negli anni e, soprattutto, nuove responsabilità nel passaggio da Collegi a Ordini, ora enti sussidiari dello Stato con la modifica di ruoli, responsabilità e capacità di intervento.
L'accesso alla piattaforma può avvenire CLICCANDO QUI.
Informiamo, inoltre, che la FNOPI ha ottenuto dalla compagnia assicuratrice una significativa agevolazione temporale per cui chi sottoscriverà la polizza entro il 31 gennaio 2019 entrerà in copertura con decorrenza 1/1/2019, beneficiando della piena retroattività.
La polizza in convenzione contiene tutte le coperture previste dalla legge 24/2017 ed eventuali coperture opzionali (come la tutela legale) possono essere valutate ed eventualmente acquistate attraverso la libera adesione a polizze con contraenza individuale proposte per il tramite del broker Marsh - Morganti Insurance Brokers che fornirà le dovute informazioni al numero verde (Nurse Help Desk): 800433980.
Si informano gli iscritti e i fornitori che dal 01/01/2019 la nuova PEC per comunicare con l’OPI di Piacenza sarà:
Grazie.
Si è svolto l’incontro tra i Presidenti degli Ordini provinciali delle Professioni Infermieristiche e l’Assessorato Regionale alle Politiche per la Salute rappresentato dal dr. Sergio Venturi. Presente all’incontro la dott.ssa Kyriakoula Petropulacos, Responsabile della Direzione Generale Cura della Persona, Salute e Welfare.
L’Emilia-Romagna è stata tra i primi ad aver già convocato il primo tavolo regionale, previsto dal Protocollo nazionale sottoscritto tra la Federazione nazionale degli Ordini degli infermieri (FNOPI) e la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome. L’obiettivo è rispondere alle nuove sfide che riguardano la Sanità, in cui si manifesta la stessa esigenza di tutelare il diritto alla salute nel sistema pubblico.
Diversi gli argomenti discussi, tra i quali, così come descritto nel Protocollo Nazionale:
Particolare attenzione è stata posta al tema delle aggressioni al personale sanitario e sulla necessità di intervenire sul piano della sicurezza e sul piano comunicativo, formativo e gestionale, nonché sull’opportunità di definire sinergie e collaborazioni tra le diverse professioni che operano nel sistema sanitario.
Il confronto e l’accordo omogeneo con le Regioni è essenziale per poter disegnare in modo uniforme i nuovi modelli di assistenza, aggiungendo un tassello essenziale nel processo di collaborazione con le professioni del mondo della sanità, nella consapevolezza che solo lavorando assieme ed ascoltando le esigenze di chi tutti i giorni è impegnato per assicurare il diritto alla salute possiamo contribuire al miglioramento degli standard e della qualità del nostro servizio sanitario nazionale.
La polizza, obbligatoria per tutti secondo la legge 24/2017, ma sottoscrivibile su base volontaria, si caratterizza per un massimale di 5 milioni di euro, il prezzo annuale attualmente più basso sul mercato (22 euro) per coprire responsabilità civile professionale, responsabilità patrimoniale, responsabilità civile per colpa grave e per danno erariale.
Nasce un tavolo di confronto permanente tra la Federazione nazionale degli Ordini degli infermieri (FNOPI) - ente pubblico non economico sussidiario dello Stato - che rappresenta gli oltre 445mila infermieri presenti in Italia, di cui più di 384mila attivi e 270mila dipendenti del Servizio sanitario nazionale e la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, che hanno secondo la legge potestà legislativa concorrente in materia di “Tutela della Salute” e altre attribuzioni conferite dall’ordinamento.
In un momento di crisi mondiale dove tutti i ruoli sono stati e tutt’ora sono messi a dura prova, dove noi stessi persone di tutti i giorni facciamo fatica a credere in quello che la società di oggi ci potrà offrire il giorno dopo, ci viene a mancare quello che è anche la nostra identità professionale.
Siamo in un cambio epocale dove anche la nostra figura è posta al bivio: seguire il divenire, il cambiamento, l’evoluzione oppure continuare in un silenzio agghiacciante, immobili a ciò che sta evolvendo.
Il Consiglio Direttivo delle Professioni Infermieristiche di Piacenza ha deciso di organizzare un percorso formativo dove si propone di far emergere ed interpretare l’insieme di caratteristiche che l’individuo pensa di avere (attitudini, capacità, fragilità) per orientare i corsisti a raggiungere la consapevolezza di appartenere ad un gruppo professionale con un elevato peso valoriale, di responsabilità ed autonomia che si riflette nella comunità professionale e sugli aspetti agiti della cura.
CON IL CONTRIBUTO E IL PATROCINIO DELLA FEDERAZIONE NAZIONALE DEGLI ORDINI DELLE PROFESSIONI INFERMIERISTICHE
Scarica il programma
Il Coordinamento degli Ordini delle professioni infermieristiche dell’Emilia Romagna respinge con forza l’atteggiamento assunto nei confronti dell’assessore regionale alla Sanità Sergio Venturi, dall’Ordine dei medici di Bologna, che ha come unica motivazione l’aver svolto il suo compito di programmazione e gestione della Sanità approvando con il resto della Giunta una delibera con cui si prevede la presenza dei soli infermieri a bordo dei mezzi avanzati di primo soccorso. Cosa tra l’altro già prevista a livello nazionale dallo stesso ministero della Salute.
"Venturi ha agito come Assessore regionale e pertanto non può certamente dubitarsi del fatto che abbia svolto funzioni volte alla cura di un interesse generale, che nulla hanno a che vedere con l’esercizio della professione medica".
“La radiazione dell’assessore Sergio Venturi dall’Ordine dei medici per aver svolto il suo compito di programmazione e gestione della Sanità in una Regione, l’Emilia Romagna, dove i risultati sanitari più che positivi sono sotto gli occhi di tutti, non è un atto di natura professionale ordinistica, ma l’ennesima ingerenza della politica in una materia dove la politica non dovrebbe entrare”.
Nota: FNOPI
Si è tenuto a Milano nei giorni di 22/23/24 novembre 2018, il XI° Congresso Nazionale di A.I.S.Le.C, società scientifica multidisciplinare ma a prevalente impronta infermieristica, che si occupa da 25 anni di lesioni cutanee. Congresso nel quale è stato presentato, in forma di poster scientifico, il progetto della Direzione delle Professioni Sanitarie dell’Azienda USL di Piacenza: “l’Osservatorio Aziendale Lesioni Cutanee”.
La Commissione Nazionale per la Formazione Continua, nel corso della riunione del 27 settembre u.s., ha adottato una delibera finalizzata ad incentivare i professionisti sanitari nell’assolvimento del proprio percorso di aggiornamento continuo.
Secondo tale delibera viene data la possibilità a tutti i professionisti sanitari che nel triennio 2014/2016 non abbiano soddisfatto l’obbligo formativo individuale triennale, di completare il conseguimento dei crediti con formazione ECM svolta nel triennio 2017/2019 (entro il termine del 31 dicembre 2019).
Tali crediti dovranno essere spostati autonomamente dal professionista sanitario tramite procedura informatica sul portale Co.Ge.A.P.S. e non saranno considerati ai fini del soddisfacimento dell’obbligo del triennio 2017/2019. Tale spostamento sarà irreversibile.
Per quanto riguarda il triennio formativo 2017/2019 la percentuale di crediti formativi acquisibili mediante autoformazione è aumentata dal 10 al 20 per cento.
Inoltre, ai fini di un ulteriore chiarimento rispetto a quanto riportato nell’Accordo Stato-Regioni del 2 febbraio 2017 relativamente alla decorrenza dell’obbligo di formazione continua, si specifica che tale obbligo decorre dal 1° gennaio successivo alla data di prima iscrizione all’Ordine.
Ogni anno il Co.Ge.A.P.S. fornirà agli Ordini un resoconto contenente l’obbligo formativo, i crediti formativi acquisiti nel triennio, quelli acquisiti nell’ultimo anno, nonché i crediti spostati di competenza dal triennio 2017-19 a quello 2014-16, dei singoli professionisti iscritti.
Si sottolinea che, alla conclusione dei due trienni (quindi il 31 dicembre 2019), verrà molto probabilmente definito il quadro sanzionatorio per il professionista che non è in regola con l’assolvimento del debito formativo. Raccomandiamo quindi di consultare la propria posizione sul sito del Co.Ge.A.P.S. e di regolarsi di conseguenza, per tempo.
Più risorse per i contratti ma in realtà sono quantificabili a poco più di quel che c’era nella precedente legge e tuttavia non si fa alcun riferimento a politiche del personale, ma solo dei medici, rimandando il tutto al nuovo Patto per la salute che deve ancora essere iniziato a discutere. IL TESTO BOLLINATO E LA RELAZIONE DI ACCOMPAGNAMENTO
I 102 presidenti degli Ordini provinciali riuniti nel Consiglio nazionale hanno sottoscritto un documento sulla condotta dei loro iscritti sui social: ogni comportamento che leda la professione e l’immagine dei professionisti attraverso i social sarà punito: la rappresentanza professionale si impegna a essere guida ed esempio per un buon uso dei social.
Anche l’Oms nel documento sull’Italia predisposto per la sua 68esima Assemblea generale in svolgimento in questi giorni a Roma sottolinea che percentualmente ci sono molti medici (rispetto al numero di abitanti), ma pochi infermieri (rispetto al numero di medici)
Gli infermieri impiegati nel Ssn sono carenti in tutta Italia, dove il rapporto con i medici invece di essere di uno a tre come indicato a livello internazionale, crolla a volte fino a sfiorare la parità (1:1), non garantendo un adeguato impegno assistenziale: in questo senso ne mancano oltre 53mila.
Primo posizionamento della Federazione nazionale infermieri sul demansionamento. La FNOPI si impegna a considerare il demansionamento come un tema costante nella sua agenda di confronto, analisi e proposte su più livelli anche per individuare forme concrete di intervento. L'argomento sarà inserito negli Osservatori, gruppi di lavoro e Cabina di regia, perché ognuno contribuisca ad analizzare il fenomeno, per proseguire presso gli OPI e attraverso loro negli Atenei e Aziende
La FNOPI ha chiesto ufficialmente un tavolo di confronto sulle carenze di personale infermieristico al ministro della Salute e alle Regioni, per studiare come modificare la composizione del personale nel quadro di invarianza delle risorse e per la tutela della salute dei cittadini
Se ogni infermiere assistesse al massimo 6 pazienti, sarebbero evitabili almeno 3.500 morti l’anno
http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=65096&fr=n
http://www.quotidianosanita.it/governo-e-parlamento/articolo.php?articolo_id=65033&fr=n
Fonte: Quotidiano Sanità
In allegato Circolare inviata da ENPAPI ricordando ai Liberi professionisti che il 10 settembre 2018 scade il termine per la presentazione del Modello UNI/2018 per la dichiarazione del reddito professionale e del volume d’affari prodotti nell’anno 2017, come previsto dall’art.7 del Regolamento di Previdenza dell’Ente.
I 5.264 assistenti sanitari iscritti finora alla Federazione degli infermieri (di cui 750 sono anche infermieri, hanno la doppia laurea), passano alla neo-formata Federazione nazionale degli Ordini dei TSRM e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione
Fonte: Quotidiano Sanità
Il manuale fissa la disciplina nazionale ECM rivolta al professionista sanitario. Oltre al manuale sono disponibili tredici allegati dal trattamenti dei dati personali ai modelli per l'esonero/esenzione. La consultazione pubblica chiude il 25 luglio.
Il 25 giugno è stata aperta dall’Agenas la consultazione pubblica, disponibile on line al sito http://consultazioni.agenas.it, sul documento “Manuale sulla formazione continua del professionista sanitario”
Il Consiglio Direttivo dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Piacenza replica al consigliere regionale Rancan sulla postazione del
118 di Farini: «L’infermiere appartenente al servizio di soccorso sanitario è un professionista ad alta specializzazione»
Obiettivo del seminario
Rendere edotti i partecipanti dei cambiamenti che vengono apportati dalla nuova normativa contrattuale sia in merito alla gestione sia in merito alla fruizione dei principali istituti contrattuali
Verrà approfondita la parte relativa alle nuove carriere professionali e alla ridefinizione delle carriere gestionali
Il racconto di un’esperienza....
E’ con grande trepidazione che sabato 3 marzo siamo stati accolti nella Aula Paolo sesto presso il Vaticano per incontrare Papa Francesco. Sul pulmann che ci ha condotto nella capitale si respirava il desiderio dell’incontro e del ritrovarci in tanti , eravamo più di 6500 ad ascoltare un uomo, un Papa, che crede intensamente nel valore della nostra professione.
La legge Lorenzin (n. 3/2018) è in Gazzetta ed è in vigore dal 15 febbraio: nasce ufficialmente la Fnopi. Ecco cosa cambia.
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 25 del 31 gennaio 2018 della legge 3/2018 (Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute), la Federazione nazionale Ipasvi cambia nome: ora – dal momento dell’entrata in vigore della legge il 15 febbraio - è ufficialmente Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche, la più grande d’Italia con i suoi 440mila iscittti. E i Collegi provinciali sono Ordini provinciali delle professioni infermieristiche: Opi.
Saranno necessari ora una serie di decreti attuativi per rendere operativa la nuova legge che secondo Beatrice Lorenzin arriveranno già entro marzo. Il ministero della Salute ha comunque già comunicato che le modifiche previste dal punto di vista elettorale non si applicano al triennio 2018-2020.
Secondo quanto disposto dalla normativa vigente a seguito delle elezioni avvenute in seconda convocazione nei giorni 10 – 11 – 12 Novembre ed alla successiva assegnazione delle cariche nella seduta del 16 Novembre 2017 il Consiglio Direttivo e il Collegio dei Revisori dei Conti, per il triennio 2018/2020, risultano così costituiti:
Nel corso della sua ultima riunione, il CUP-Comitato Unitario Permanente degli Ordini e Collegi Professionali di cui la Federazione è membro, in accordo con la Rete delle Profes-sioni Tecniche, ha deciso di organizzare una manifestazione sul tema del diritto ad un equo compenso garantito per lo svolgimento di una prestazione professionale qualificata che si ter-rà a Roma il prossimo 30 novembre 2017 dalle 9.30 alle 13.00 al Teatro Brancaccio, Via Merulana 244, Roma
Vedi Circolare allegata
L’individuazione dei responsabili organizzativi delle Case della Salute, si inserisce nel progetto complessivo dell’Azienda di sviluppo e potenziamento delle Case stesse.
Il Coordinamento regionale dei Direttori-Coordinatori della Didattica Professionale dei CdS in Infermieristica ha prodotto una relazione nella quale si illustra il percorso sinora effettuato per definire le competenze core del neolaureato infermiere (Learning outcomes secondo il modello TUNING).
Il documento sulle competenze del neolaureato è frutto del lavoro dei Coordinatori/Responsabili della Didattica Professionale dei CdS in Infermieristica degli Atenei della RER e, nello specifico:
Università di Bologna (sedi formative Bologna 1 e Bologna 2 , Imola, Cesena e Forlì, Rimini)
Università di Modena e Reggio Emilia (sede di RE)
Università di Ferrara (sedi di Ferrara e Codigoro)
Università di Parma (sede di Piacenza)
L’intervento della Federazione per evitare che il requisito del 30% di rapprersentatività richiesto dal Dm della Salute del 2 agosto, bloccasse la possibilità alle associazioni infermieristiche di partecipare alla stesura delle linee guida previste dalla legge 24/2017 ha avuto i risultati attesti: le associazioni "potranno dichiarare la propria rappresentatività nell'area di riferimento e pertanto essere valutate ai fini dell'iscrizione nell'elenco" sotto la responsabile della Federazione.
In allegato Circolare FNC
Primo incontro oggi all’Aran per il rinnovo (dopo quasi nove anni di assenza) del contratto del personale del Servizio sanitario nazionale.Ampia condivisione da parte di tutti i sindacati soprattutto sulle nuove aree e la classificazione del personale che prevede la figura del “professionista specialista” (l’infermiere con competenze avanzate portato avanti con forza dall’Ipasvi)
La legge sulle vaccinazioni approvata dal Parlamento (legge 119/2017) conferma e rafforza la legge che l'Emilia-Romagna si era data nel 2016 sugli obblighi vaccinali.
La legge nazionale estende da 4 a 10 le vaccinazioni obbligatorie previste per l'iscrizione a scuola: tali vaccinazioni riguardano i bambini/ragazzi da 0 a 16 anni.
Leggere le indicazioni AUSL di Piacenza cliccando sul link:
La PEC (Posta Elettronica Certificata) funziona come la posta elettronica “tradizionale” ma, a differenza di quest’ultima, garantisce lo stesso valore legale di una raccomandata con ricevuta di ritorno: chi scrive da un indirizzo PEC ad un altro indirizzo PEC, infatti, ha la certezza dell’invio, dell’integrità e della consegna (o mancata consegna) del messaggio e di tutti i documenti ad esso associati. La PEC è obbligatoria per tutti i professionisti iscritti in albi, sia dipendenti che liberi professionisti.
La “Posta Elettronica Certificata” non può essere cumulativa per più professionisti e non può essere associata automaticamente con la “mail aziendale”.
Per questo motivo e per facilitare i rapporti interni (fra Collegio e iscritti) e quelli esterni (fra iscritti e Amministrazioni Pubbliche, professionisti e cittadini con cui si trovano ad interagire per motivi professionali), come deliberato lo scorso anno, il Consiglio Direttivo del Collegio IPASVI di Piacenza ha acquistato un pacchetto di caselle PEC per garantire l’attivazione GRATUITA di una casella personale di Posta Elettronica Certificata agli iscritti che ne facciano richiesta.
Coloro che intendono aderire all’iniziativa devono telefonare alla segreteria del Collegio 0523/712674 e fissare un appuntamento per l’attivazione della PEC.
Sono necessari un documento di riconoscimento in corso di validità (carta di identità, patente o passaporto) ed un indirizzo mail non aziendale.
Ieri a Roma l'attivazione del nuovo organismo consultivo e propositivo. Sarà possibile aderirvi entro il prossimo 30 giugno.
Attivata ieri a Roma la prima Consulta delle associazioni infermieristiche. Con questo atto, la Federazione nazionale Ipasvi intende favorire il confronto e la crescita culturale sulle tematiche di interesse per la professione, sviluppando la collaborazione ed il coordinamento fra le varie realtà culturali che se ne occupano senza scopo di lucro.
11/05/2017 – Presentati i risultati di un’indagine Censis sulle prestazioni richieste agli infermieri sul territorio e dell’analisi della Rilevazione delle forze di lavoro Istat, grazie alla partnership IASVI -CENSIS, per comprendere dove lavorano gli infermieri, chi fa cosa e quali problemi ci sono nei vari settori.
ARTICOLO IN ALLEGATO
In data 29 marzo u.s. il Ministero della salute ha trasmesso ad alcune Federazioni Nazionali degli Ordini e dei Collegi una nota (allegata) con la quale si evidenziava la problematica in merito alla pubblicazione di fotografie e selfies sui social networks scattate da parte di professionisti sanitari durante l’esercizio della propria attività lavorativa.
Condividendo pienamente le considerazioni espresse dal Ministero si rammenta che l’infermiere è tenuto a rispettare la normativa di cui al D.Lvo 196/20013 relativa al Codice in materia dei dati personali (Privacy). Si sottolinea altresì che il Codice deontologico dell’infermiere, in vari articoli, dispone il rispetto dei diritti del paziente anche in quanto persona con particolare riferimento alla tutela della riservatezza e della dignità dell’individuo.
Nella certezza che i comportamenti su descritti coinvolgono un numero minimo di professionisti infermieri a fronte di una maggioranza che svolge giornalmente, con capacità e competenza, il proprio lavoro, si pregano i Collegi in indirizzo a rendere nota agli iscritti la problematica evidenziata e a vigilare sul rispetto della deontologia professionale.
Cordiali saluti.
La presidente
Barbara Mangiacavalli
I primi pazienti dimessi dalla Cardiologia dell’ospedale piacentino che verranno seguiti con un programma di prevenzione ed educazione mirato ad evitare la recidiva dell’evento acuto, verranno a contatto con i professionisti della salute nel nuovo Ambulatorio dedicato all’attività di educazione sanitaria il giorno 7 aprile del 2017.La presa in carico dei pazienti avviene durante il ricovero da parte degli infermieri dell'Unità Coronarica e della Cardiologia.
L’attività, coordinata da Ursula Corvi è promossa dagli infermieri Maria Tansini, Tiziana Auletta e Gianluca Lisè, che formati dai Luoghi di Prevenzione di Reggio Emilia seguiranno fino ad un anno dalla dimissione i pazienti che hanno avuto un infarto del miocardio.
La malattia modifica la qualità della vita e comporta notevoli costi economici per la società. In Italia la prevalenza di cittadini affetti da invalidità cardiovascolare è pari al 4,4 per mille (dati Istat) e in Azienda USL di Piacenza i dati riferiti all’anno 2015 rilevano n° 204 pazienti dimessi con diagnosi di STEMI.
In merito all’ organizzazione dell’assistenza post-sindrome coronarica acuta, prevista dal Piano della Prevenzione Regione Emilia Romagna 2015-2018, in prossimità della dimissione, viene garantito dagli infermieri della Cardiologia, un counselling pre-dimissione rivolto alla presa in carico del paziente e proposto un percorso assistenziale rivolto al cambiamento degli stili di vita e alla modifica dei fattori di rischio cardiovascolare: fumo, ipertensione arteriosa, dislipidemia, obesità, diabete, sedentarietà, stress, secondo l’approccio motivazionale e strutturato in appuntamenti in follow-up previsti in concomitanza della visite mediche.
Il follow-up sarà cosi organizzato:
L’apertura dell’ambulatorio è un importante esempio di continuità assistenziale intesa come sistema integrato di accompagnamento del malato nelle sue diverse fasi del bisogno.
Gli infermieri che sosterranno l’ambulatorio, esprimeranno al meglio la funzione di case management, intesa come governo dell’intero processo assistenziale e garanzia di un’assistenza personalizzata che favorisce la massima autonomia residua possibile ai pazienti.
13 MAR - “Sta assumendo toni davvero preoccupanti la per la programmazione e la gestione della sanità regionale e per la qualità del servizio erogato, finora ad altissimi livelli, la scelta dell’Ordine dei medi ci di Bologna di sanzionare con la sospensione di qualunque medico, qualunque ruolo esso svolga, che renda possibile la presenza sui mezzi di soccorso di infermieri, sia pure in stretto collegamento e in rete con i medici del 118.
Questo contraddicendo non solo modelli ormai riconosciuti in molte altre Regioni efficienti, ma anche in dispregio della delibera dell’Emilia-Romagna che ha stabilito la possibilità d’impiego degli infermieri in funzioni sanitarie ‘avanzate’ nell’ emergenza-urgenza sanitaria, con protocolli estremamente dettagliati, senza invasioni di campo rispetto alle competenze dei medici, ai quali spetterà l’ultima parola nel caso in cui si presentassero interventi complessi o con margini di dubbio”.
Barbara Mangiacavalli, presidente nazionale della Federazione nazionale dei Collegi degli infermieri Ipasvi, interviene sull’ennesimo attacco al 118 bolognese da parte dell’Ordine dei medici che ha sospeso per 6 mesi il direttore sanitario dell’azienda Usl Angelo Fioritti, per aver ”istigato l'esercizio abusivo della professione medica”. Il riferimento è rivolto all'attività degli infermieri che secondo l'ordine felsineo è svolta in violazione del codice deontologico medico.
“Nel manifestare piena solidarietà ad Angelo Fioritti – afferma Mangiacavalli – la Federazione Ipasvi esprime grande preoccupazione in quanto viene messa in discussione la professionalità degli infermieri e l'organizzazione dell'emergenza sanitaria regionale. Il messaggio dell’Omceo di Bologna non configura più un modo per ‘scuotere’ la Regione e il mondo sanitario come finora affermato, ma si sta trasformando in una vera e propria spada di Damocle che pende sulla testa di chi segue le linee di programmazione e di organizzazione ormai universalmente riconosciute e adottate in molte realtà internazionali e, per guardare al nostro Paese, anche nella vicina Lombardia. Il tutto senza minacce o che si scatenino guerre intestine ”.
“Riteniamo – conclude Mangiacavalli – che sia il momento di un intervento a largo raggio delle istituzioni: ogni Ordine è sovrano nelle sue scelte è vero, ma è anche vero che è ormai in ballo la carriera e in buon nome di professionisti eccellenti per ragioni davvero lontane dalla loro reale professionalità”.
Fonte: QS
Insieme per la prima volta per avviare una discussione sulla riorganizzazione della medicina territoriale.
Si è svolto presso la sede di Agenas un incontro con Claudio Cricelli, Presidente della Società Italiana di Medicina Generale e delle Cure Primarie (Simg), Barbara Mangiacavalli, Presidente della Federazione nazionale dei Collegi - Ipasvi, Antonio Magi, Segretario generale del sindacato degli specialisti ambulatoriali del Sumai-Assoprof, Silvestro Scotti, Segretario nazionale della Fimmg e Gennaro Volpe, vice presidente della Confederazione Associazioni Regionali di Distretto-CARD.
Un confronto reso necessario dalle indicazioni del DM 70/2015 che assegnano all’Agenzia la funzione di coordinamento nel processo di revisione delle reti clinico-assistenziali che integrano l’attività ospedaliera per acuti e post acuti con l’attività territoriale.
Il Ddl “Disposizioni in materia di sicurezza delle cure e della persona assistita, nonché in materia di responsabilità professionale degli esercenti le professioni sanitarie” è legge (VEDI TESTO ALLEGATO).
La Camera ha convertito ieri sera senza modifiche il testo inviato a gennaio dal Senato e dopo circa quindici anni di attesa i professionisti sanitari hanno nuove regole sulla responsabilità che vanno a loro favore e, soprattutto, a favore del rapporto coi pazienti.
Tra le altre novità, il testo prevede che tutti rispondano della sicurezza delle cure.
Il difensore civico avrà la funzione di garante del diritto alla salute ed è interpellabile direttamente dai pazienti. Si istituiscono i centri regionali per la gestione del rischio sanitario che raccolgono i dati delle strutture sugli errori e li convogliano all'Osservatorio nazionale sulla sicurezza in sanità che sarà istituito all'Agenas.
In allegato la circolare e il "Nuovo Codice Deontologico dell'Infermiere"
Gli iscritti in possesso della PEC riceveranno tutte le comunicazioni del Collegio con questa modalità!!
E' iniziata l'attivazione della PEC gratuita agli iscritti al Collegio di Piacenza
Coloro che intendono aderire alla iniziativa devono telefonare alla Segreteria ( 0523. 712674) nell'orario di apertura per fissare un appuntamento.
E' necessario avere con se: 1) carta d'identità in corso di validità
2) codice fiscale personale
3) indirizzo mail personale (NO AZIENDALE)
Saranno successivamente contattati in base alle disponibilità dei consiglieri formati per l'attivazione della PEC.
Maria Genesi
Slitta al 9 febbraio il termine previsto per la trasmissione delle spese sanitarie riferite all’anno 2016. Informati tutti i Collegi provinciali Ipasvi.
Il Consiglio Direttivo esprime un grande apprezzamento per la ricerca svolta dalle colleghe Fermi e Crosignani.
"Una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta". (Socrate)
Sul sito di questa Federazione nella Home page nella sezione ‘Avvisi pubblici’ è pubblicato l’Avviso pubblico per la formazione di un elenco di esperti e collaboratori della Federazione Nazionale IPASVI in materia infermieristica”.
La presentazione delle domande deve avvenire solo tramite procedura on-line informatizzata raggiungibile attraverso il link “Presentazione domanda”.
Il Link rimanda alla intranet dell’Albo Unico Nazionale da dove è possibile, selezionando l’apposita funzione “Iscrizione Elenco Esperti e Collaboratori”, compilare i campi obbligatori previsti nel format e seguendo le modalità descritte anche per la firma elettronica della domanda.
Fonte: FNC
Si è svolto a Roma, nella sede della Fnomceo, il primo incontro congiunto tra i Comitati centrali della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e degli Odontoiatri e della Federazione nazionale dei Collegi Infermieri Ipasvi.
L’Azienda USL di Piacenza modifica l’atto aziendale e delibera un cambiamento importante e di grande valorizzazione per le professioni sanitarie.
I passaggi fondamentali sono i seguenti:
“ Ritenuto pertanto che la figura del Direttore Assistenziale vada a pieno titolo ricompresa tra i componenti della Direzione strategica aziendale, aggiornando e integrando in tal senso l’Atto Aziendale, e in particolare:
…”articolo 6.2 “Altri componenti della Direzione strategica” è integrato come segue: “Fanno parte della direzione strategica e coadiuvano il Direttore Generale nell’esercizio delle proprie funzioni il Direttore Sanitario, il Direttore Amministrativo, il Direttore dell’attività socio-sanitaria e il Direttore Assistenziale. Sono nominati dal Direttore Generale e possono essere confermati all’avvicendarsi del direttore generale entro tre mesi dalla nomina.”
…nello stesso articolo è inserito un nuovo punto 6.2.4 “Direzione Assistenziale” che recita: “Il Direttore Assistenziale ……..partecipa al processo di pianificazione strategica e concorre con la formulazione di proposte e pareri alla formazione delle decisioni della direzione generale.”….
“….Ritenuto quindi di trasformare e rinominare l’attuale “Direzione Infermieristica e tecnica” nella nuova struttura gestionale “Direzione delle Professioni Sanitarie”,….
Con questo cambiamento, l’Azienda ribadisce la volontà di continuare ad investire nello sviluppo delle professioni sanitarie, posizionando il Direttore Assistenziale nella struttura di vertice strategico.
Inoltre, coerentemente alla line dirigenziale aziendale, si procede alla distinzione delle funzioni di direzione strategica del Direttore Assistenziale, da quelle di gestione e di produzione della Direzione delle Professioni Sanitarie.
La nuova struttura organizzativa si trasforma tenendo conto dei mutati contesti gestionali sempre più partecipati e professionalmente integrati, oltre ad individuare nuovi livelli di responsabilità e funzioni, in una logica di governo efficiente delle risorse e di risposta appropriata ai bisogni prioritari di salute.
La Direzione delle Professioni Sanitarie sviluppa un’organizzazione a matrice, si fonda sull’identificazione di responsabilità gestionali e responsabilità clinico-professionali, che agiscono in forte integrazione tra loro e nell’ambito dell’intero sistema aziendale, aprendo a nuove posizioni dirigenziali.
Verrà implementata la dimensione orizzontale sulla quale esprimere responsabilità di processo e di percorso, che connette i dipartimenti e le strutture aziendali.
Si è cercato di innalzare il posizionamento delle professioni sanitarie e di allargare l’ambito dei saperi professionali, declinando, all’interno dell’organizzazione, il sistema di sviluppo delle competenze distintive sui due assi manageriale e clinico.
Un nuovo paradigma organizzativo che si focalizza sull’efficienza della gestione operativa con la rimodulazione dei setting assistenziali, sulla gestione delle conoscenze, delle skills e delle competenze professionali, oltre a perseguire l’efficacia e l’appropriatezza dei percorsi di cura ed assistenza, tendendo alla creazione di reti e piattaforme erogative.
Il riassetto della Direzione Assistenziale e della Direzione delle Professioni Sanitarie di Piacenza, vuole aprire la strada ad un modello organizzativo e assistenziale professionalizzante in grado di attribuire sempre più centralità alla comunità e alla persona.
Inoltre si definiranno ruoli assistenziali per i percorsi di cura della cronicità, potenziando le funzioni di case/care management, inserendo le nuove funzioni delle professioni sanitarie in ambiti come le Case della salute, gli Ospedali di comunità, le cure intermedie.
Contestualmente alla riprogettazione strutturale, si potenzieranno le attività di formazione e ricerca.
E’ inziato un percorso di evoluzione e di trasformazione, con la consapevolezza delle potenzialità che le professioni sanitarie possono esprimere, su traiettorie di sviluppo autonome, coerenti alla missione professionale.
Mirella Gubbelini
Direttore Assistenziale AUSL di Piacenza
Il Collegio IPASVI di Piacenza esprime un ringraziamento al Direttore Generale per aver voluto investire nello sviluppo delle Professioni Sanitarie e un'augurio caloroso alla collega Mirella Gubbelini!!!
Risultati dell' entry test di lingua inglese del 30 Novembre 2016 ed elenco degli ammessi al Corso.
La data di inizio corso verrà comunicata telefonicamente con un mese di anticipo.
Vedere allegati
La Federazione Ipasvi scende in campo nell vicenda dei presunti omicidi all'ospedlae di Saronno. Col doppio scopo di tutelare l'immagine professionale degli infermieri e la persona - una infermiera - che ha permesso di scoprire i fatti delittuosi
La Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi scende in campo nell vicenda dei presunti omicidi all'ospedlae di Saronno. E lo fa soprattutto col doppio scopo di tutelare l'immagine professionale degli infermieri e la persona - una infermiera - che ha permesso di scoprire i fatti delittuosi.
La Federazione ha tempestivamente provveduto, tramite i suoli legali, a depositare presso il Procuratore della Repubblica di Busto Arsizio un atto d'intervento (art. 90 e seguenti c.p.p.) al fine di assumere tutte le iniziative necessarie per tutelare la reputazione degli infermieri contro condotte che se accertate nel procedimento penale in corso sarebbero fonte di danni morali e materiali per tutta la categoria infermieristica.
A darne annuncio in una circolare a tutti i Collegi provinciali Ipasvi è la presidente della Federazione, Barbara Mangiacavalli, che sottolinea come "da questo momento quindi la Federazione Ipasvi affiancherà con azioni legali la difesa che i Collegi coinvolti metteranno in campo perché la tutela della professione e di chi la ri spetta e la difende con le sue azioni, sia garantita e non possa più essere messa in dubbio la professionalità e la deontologia degli infermieri".
Fonte: FNC
“Montagna Solidale” è un progetto sperimentale che a partire da un’azione di screening, si ripropone di dare una risposta immediata e concreta ai bisogni socio-sanitari della popolazione anziana residente nei comuni di montagna della provincia di Piacenza.
Target del progetto sono le persone anziane attualmente non in carico ai servizi sanitari, Socio-sanitari o sociali residenti nelle frazioni dei comuni di montagna della Provincia di Piacenza con un’età superiore a 74 anni che rappresentano una fascia di anziani fragili: persone ancora autonome, sebbene ad alto rischio di disabilità.
Il progetto vede coinvolti attivamente due infermieri e due fisioterapisti dell’Azienda USL di Piacenza, i Sindaci e i servizi sociali dei comuni interessati, i MMG i cui assistiti risiedono nei comuni identificati e le associazioni di volontariato presenti sul territorio.
La rilevazione del bisogno e quindi l’identificazione degli anziani fragili verrà attuata attraverso una valutazione multidisciplinare domiciliare effettuata da equipe socio-sanitaria composta da infermiere, fisioterapista dell’Azienda USL e assistente sociale del comune interessato con il coinvolgimento del MMG.
Oltre a rilevare il bisogno assistenziale, l’equipe svolgerà un percorso educativo finalizzato a prevenire l’insorgenza di complicanze, migliorare le condizioni delle persone anziane e ridurre lo stress del caregiver.
Attraverso il progetto sarà possibile quindi svolgere un’azione sperimentale finalizzata alla prevenzione degli incidenti domestiche. Per la prima volta all’interno della Regione Emilia Romagna verrà avviata un’attività di prevenzione delle cadute a domicilio delle persone e su un campione di popolazione a rischio. L’equipe multidisciplinare potrà provvedere a raccogliere i dati relativi al rischio di cadute (per esempio, la presenza di tappeti e la disposizione di mobili). Potranno quindi essere proposti una serie di accorgiment i mirati a sensibilizzare l’utente stesso, o i suoi familiari, a trovare delle soluzione più idonee al tipo di ambiente e al tipo di utente
Nella sezione: Foglio notizie articolo integrale
Da lunedì 12 settembre, si è attivato un progetto che prevede il trattamento di emodialisi domiciliare ai pazienti residenti presso la struttura “ ASP città di Piacenza.”
La malattia renale cronica sta aumentando come incidenza in tutto il mondo, così come il numero di pazienti, sempre più anziani, che giunge alla insufficienza renale terminale con necessità di dialisi sostitutiva. La mancanza di autogestione e di care-giver in grado di assistere i dializzati, comporta un notevole aumento della richiesta di trattamenti nei reparti di Nefrologia Dialisi, oltre al disagio per i pazienti stessi che devono recarsi al Centro tre volte la settimana.
L’obbiettivo del progetto è garantire il trattamento emodialitico a pazienti anziani, non autosufficienti e fragili, residenti in struttura, affetti da malattia renale cronica terminale in trattamento dialitico extracorporeo.
Lo scopo è di evitare ai pazienti il disagio del trasporti verso il centro Dialisi ospedaliero e prevenire eventuali episodi di scompenso cardio circolatorio, favorendo la de-ospedalizzazione dei trattamenti.
L’emodialisi domiciliare è un trattamento che si effettua a casa del paziente mediante l’utilizzo di un apparecchio dialisi, che non prevede l’uso di acqua osmotizzata per la preparazione della soluzione di dialisi e quindi facilmente erogabile in ambito extra ospedaliero.
Nel nostro Centro tale metodica, unica in Regione, è già utilizzata con successo da almeno 2 anni in tre pazienti (uno dei quali successivamente trapiantato).
Il trattamento si effettua per 5 giorni/settimana ed ha una durata media di 120’/150’ e prevede l’utilizzo dell’apparecchio Nx Stage System One, del circuito extracorporeo e delle sacche del dializzato.
L’equipe infermieristica e medica dell’U.O. Nefrologia e Dialisi di Piacenza, garantisce la presa in carico dei pazienti eleggibili per il trattamento emodialitico domiciliare e “porta fuori” dall’Ospedale la competenza specialistica, creando un percorso di continuità assistenziale e terapeutica.
In particolare, gli infermieri dell’U.O. Nefrologia e Dialisi di Piacenza, effettueranno i trattamenti nella struttura identificata e affiancheranno i colleghi dipendenti dell’ASP nel percorso di formazione verso una futura autonomia di gestione.
Il progetto rappresenta la realizzazione di una vera sinergia con le strutture territoriali ed un esempio di autonomia e competenza dei professionisti infermieri.
Dott.ssa Mirella Gubbelini
Direttore Assistenziale Aziendale USL Piacenza
Il Collegio IPASVI di Piacenza si congratula con l’AUSL locale, elogia la Direzione Assistenziale e apprezza l'impegno dell’equipe infermieristica e medica dell’U.O. Nefrologia e Dialisi per il progetto innovativo e di integrazione tra professionisti a favore del “cittadino fragile”
Convegno al ministero della Salute in cui medici, infermieri e anche farmacisti hanno fatto il punto sulle modalità migliori per mettere in pratica il Piano nazionale cronicità la cui approvazione definitiva è in programma alla prossima Stato-Regioni
L’integrazione tra professioni e tra queste e i pazienti è nei Codici deontologici: i medici ce l’hanno all’articolo 66 (rapporto con altre professioni sanitarie) e al 20 (relazione di cura); per gli infermieri è agli articoli 7, 14, 19, 21, 22, 23, 27 che parlano di tutela della salute e dell’autonomia dei pazienti, di interazione e integrazione interprofessionale come modalità fondamentali per far fronte ai bisogni dell’assistito, stili di vita, coinvolgimento dei pazienti nell’assistenza, informazione integrata multiprofessionale, continuità assistenziale.
Hanno aperto così le presidenti di Fnomceo e Ipasvi, Roberta Chersevani e Barbara Mangiacavalli il convegno organizzato dalle due Federazioni “Gestire insieme la cronicità”, in cui medici, infermieri e farmacisti hanno fatto il punto sulle modalità migliori per mettere in partica il Piano nazionale cronicità la cui approvazione definitiva è in programma alla prossima Stato-Regioni. Un convegno organizzato congiuntamente proprio per manifestare lo spirito di collaborazione tra le professioni, nell’interesse del paziente.
Le decisioni terapeutiche e assistenziali nel fine vita sono assolutamente personali e, di conseguenza, devono essere prese individualmente con la massima libertà dalle persone. Anche se la Costituzione afferma che nessuno può essere obbligato ad trattamento sanitario contro la propria volontà, nei fatti l'Italia continua a rimanere molto indietro rispetto ad altri paesi europei, perché non esistono leggi che regolano l'affermazione della volontà della persona in fine vita.
Accanto al vuoto legislativo sul tema, professionisti e organizzazioni sanitarie non dispongono di linee guida recenti e credibili per la gestione clinico-assistenziale di un momento della vita dove, indipendentemente dal setting dove è assistito il paziente (ospedale, domicilio, hospice, ecc.), la cura (cure) deve lasciare il posto all'assistenza (care), nel pieno rispetto delle scelte con la persona.
«Spesso, anche a causa di pressanti richieste di familiari e caregiver poco informati – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE – l'assistenza alle persone in fine vita è caratterizzata da interventi diagnostico-terapeutici inappropriati non condivisi con il paziente, sconfinando nell'accanimento terapeutico che non rispetta preferenze e aspettative della persona, peggiora la qualità di vita e consuma preziose risorse. È indispensabile – continua Cartabellotta – identificare un professionista sanitario responsabile della comunicazione e del processo decisionale condiviso sul fine vita per dare alla persona e ai suoi familiari e caregiver informazioni accurate sulla prognosi, per chiarire ogni incertezza e fornire l'opportunità di discutere eventuali ansie e timori».
«In Italia – precisa Raffaella Pannuti, Presidente della Fondazione ANT – assistiamo a domicilio circa 4.000 sofferenti ogni giorno. Questi pazienti necessitano di una presa in carico globale, multi-professionale e personalizzata, che sostenga le famiglie nel far fronte ai bisogni complessi di tipo medico e psico-sociale».
Le linea guida del National Institute for Health and Care Excellence (NICE), disponibili in italiano grazie alla traduzione realizzata congiuntamente da Fondazione GIMBE e Fondazione ANT Italia ONLUS, offrono un approccio sistematico e integrato alla gestione del fine vita nei soggetti adulti: dal riconoscimento della condizione alle strategie di comunicazione, dalle modalità per mantenere l'idratazione alla terapia farmacologica, dalla gestione della sintomatologia (dolore, respiro affannoso, nausea e vomito, ansia, delirium e agitazione, secrezioni respiratorie rumorose), alla prescrizione anticipatoria.
«Medici, infermieri, psicologi e tutti i professionisti sanitari che gestiscono persone in fine vita – concludono Cartabellotta e Pannuti – dovrebbero utilizzare queste linee guida per implementare percorsi assistenziali basati sulle evidenze, personalizzati sui bisogni del paziente e che tengano conto della sostenibilità economica».
Fonte: SANITA' 24 - IL SOLE 24 ORE SANITA'
Il 23 e 24 settembre, a Firenze, in occasione del Forum della Sostenibilità e Opportunità nel Settore della Salute, si terrà la Conferenza regionale Scienze Infermieristiche.
Si discuterà del ruolo dell’infermiere nel futuro: un’intera giornata dedicata alle nuove prospettive della professione negli spazi della stazione Leopolda di Firenze.
Peculiarità dell’appuntamento di quest’anno sarà il coinvolgimento di altre Regioni per confrontare strategie e progetti e per avviare processi di condivisione e collaborazione: un momento importante, in cui i responsabili politici e delle scelte del Sistema Sanitario di diverse Regioni italiane si metteranno a disposizione delle imprese per condividere obiettivi e progetti di innovazione e sviluppo.
In vigore il decreto sui valori minimi di cui l’organo giurisdizionale deve tener conto nel caso di contenziosi, dal momento che in assenza di tariffari il compenso per le prestazioni professionali è pattuito al momento del conferimento dell’incarico dopo l'abolizione dei tariffari
Arrivano con il decreto 16 luglio 2016 n. 165, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 201 del 29 agosto (in allegato) e in vigore da oggi, 30 agosto, i nuovi livelli di riferimento per i compensi delle professioni sanitarie regolamentate nel sistema ordinistico dopo l’abrogazione dei tariffari stabilita dal decreto legge 1 del 2012, il decreto Competitività, secondo il quale entro 120 giorni dalla pubblicazione della legge di conversione (24 marzo 2012) nel caso di «liquidazione da parte di un organo giurisdizionale, il compenso del professionista andava determinato con riferimento a parametri stabiliti con decreto del ministro vigilante».
Fonte: FNC IPASVI
I Collegi Ipasvi dell’Emilia Romagna e il Comitato centrale della Federazione concordano che le competenze agite dagli infermieri del 118 si fondano sui bisogni dei cittadini assistiti con le modalità più appropriate sul piano clinico e organizzativo. Incontro a Bologna
I Collegi Ipasvi dell’Emilia Romagna e il Comitato centrale della Federazione concordano che le competenze agite dagli infermieri del 118 trovano giustificazione nei bisogni dei cittadini che assistono con modalità riconosciute come le più appropriate sul piano clinico (linee guida di accreditate società scientifiche) e organizzativo (presa in carico integrata e multiprofessionale).
E su questa linea i Collegi e la Federazione vigileranno affinché non si metta a rischio l’alto livello di assistenza garantito dagli infermieri e la prfessionalità che essi garantiscono, a favore dei cittadini, nell’emergenza.
Delibera della Commissione nazionale per la formazione continua sulle modalità di acquisizione dei crediti necessari per adempiere agli obblighi del triennio in scadenza 2014-2016.
Nell’ultima riunione della Commissione nazionale per la formazione continua (Cnfc) è stata approvata una delibera (in allegato) sulle modalità di acquisizione dei crediti formativi necessari per adempiere agli obblighi del triennio 2014-2016. In particolare, a tutti gli operatori verranno applicate le disposizioni previste per i liberi professionisti, dando la possibilità di acquisire, per singolo anno, i crediti in maniera flessibile. Resta invariato l’obbligo formativo di 150 crediti Ecm nel triennio per ogni singolo professionista del sistema sanitario.
Nel dettaglio, "ritenuto meritevole di certificazione il professionista sanitario che abbia acquisito crediti Ecm conformemente a quanto previsto dalla normativa vigente nel triennio 2014-16, in analogia con quanto previsto per i liberi professionisti in base" ad alcune determine elencate, la Commissione nazionale per la formazione continua delibera "di applicare a tutti i professionisti sanitari le disposizioni previste per i liberi professionisti dalle determine della Commissione nazionale per la formazione continua del 17 luglio 2013 e del 23 luglio-10 ottobre 2014". E "ribadendo il principio della continuità dell'obbligo formativo", delibera di "demandare a una successiva delibera della Commissione la possibilità di prevedere eventuali modalità di concessione di una proroga del raggiungimento del fabbisogno formativo per i professionisti sanitari che non abbiamo acquisito la totalità dei crediti Ecm previsti per il triennio 2014-16, come stabilito per i medici competenti".
Una misura, quest’ultima, particolarmente attesa da chi non riuscirà, entro il prossimo dicembre, a raggiungere la quota minima di crediti.
Fonte: FNC IPASVI
01/08/2016 - La Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica per raccogliere pareri e opinioni sui Piani nazionali di Riforma (PNR) delle professioni presentati dagli Stati membri. La consultazione è aperta fino al 19 agosto 2016
La Commissione europea ha avviato una consultazione pubblica per raccogliere pareri e opinioni sui Piani nazionali di Riforma (PNR) delle professioni presentati dagli Stati membri.
I PNR illustrano le azioni che gli Stati membri hanno intrapreso o che intendono intraprendere per garantire una migliore regolamentazione delle professioni, nell’interesse dei professionisti e dei consumatori. I PNR sono il risultato finale dell’esercizio di trasparenza avviato nel 2014 attraverso il quale è stata condotta un'analisi sulla regolamentazione delle professioni, per verificare che le disposizioni normative nazionali fossero proporzionate e giustificate da un interesse pubblico, senza creare oneri aggiuntivi per i professionisti.
La consultazione è rivolta a tutti: amministrazioni pubbliche, categorie di professionisti e cittadini.
L'intenzione è quella di conoscere l'opinione sulle specifiche modifiche proposte da ciascuno Stato membro:
• se si pensa che siano necessarie altre modifiche non proposte dallo Stato membro,
• se lo Stato membro ha condotto un'adeguata analisi della regolamentazione e dei suoi effetti nella elaborazione del Piano nazionale di riforma
Le osservazioni possono riferirsi ad uno qualsiasi dei Piani, non necessariamente a quello adottato dal proprio Stato membro, ed anzi, lo scopo della "valutazione reciproca" è proprio questo.
Inoltre, nel mese di ottobre 2015, la Commissione europea ha adottato una Strategia per il mercato unico dei beni e servizi, prevedendo delle azioni per il miglioramento della regolamentazione dei servizi professionali. Una delle iniziative annunciate è l'introduzione di un quadro analitico di valutazione per la regolamentazione di ausilio per gli Stati membri in fase di revisione della regolamentazione, al fine di garantire la proporzionalità delle misure adottate ai rischi che si vogliono difendere.
Su questa seconda iniziativa la Commissione ha progettato due diversi questionari: uno per le autorità competenti che si occupano della regolamentazione delle professioni e uno rivolto a tutti gli altri
Chi partecipa alla consultazione può esprimere la propria opinione circa:
• la validità dell'applicazione di una simile analisi alla regolamentazione delle professioni;
• il valore aggiunto di tale analisi e il suo impatto sul quadro normativo generale delle professioni.
La consultazione è aperta sino al 19 agosto 2016.
Partecipa alla consultazione [questionario disponibile in italiano]
Approfondimenti:
Riconoscimento delle qualifiche professionali
Consultazioni pubbliche
Fonte: FNC IPASVI
Da oggi parte un progetto sperimentale a Bettola, in provincia di Piacenza.
Da oggi i pazienti della provincia di Piacenza con problemi oncologici non dovranno più fare molti chilometri per poter accedere alle cure chemioterapiche. Questo grazie agli infermieri ed all'integrazione con gli altri professionisti sanitari.
Nell’Azienda Usl di Piacenza, infatti, si sviluppano percorsi ed esperienze, all’interno delle case della salute, strutturati a livelli diversi di complessità, in risposta ai bisogni della comunità di riferimento e della specificità del territorio.
La complessità non viene intesa solo come l’insieme e le caratteristiche dei servizi e delle funzioni presenti nelle case della salute, ma soprattutto come livello di coordinamento e di integrazione tra programmi e percorsi.
Si sperimenterà nella casa della salute di Bettola un progetto terapeutico che vedrà l’integrazione tra il livello specialistico ospedaliero e territoriale, migliorando la qualità dell’assistenza erogata, sia in termini di fluidità del percorso, sia in termini di upgrading delle competenze dei vari professionisti coinvolti.
A partire da oggi si potranno erogare cicli di chemioterapia all’interno della casa della salute, a pazienti selezionati, che avranno quindi la continuità del trattamento oncologico da parte dell’equipe specialistica vicino al proprio domicilio.
In particolare, i pazienti verranno accolti dall’infermiere della casa della salute che effettuerà le valutazioni preliminari e i prelievi ematici necessari.
Gli esiti e la scheda di accettazione saranno visibili in un programma informatico condiviso, valutati dall’oncologo responsabile clinico in ospedale che avvertirà in tempo reale i pazienti.
Il giorno seguente l’equipe ospedaliera formata da un oncologo e da una infermiera si recheranno nella casa della salute per l’effettuazione dei trattamenti.
Si realizza in questo modo un percorso integrato, ospedale-casa della salute, attraverso una equipe di professionisti che operano in sinergia in due diversi setting assistenziali.
Il cittadino che necessita di questo tipo di terapie, in una situazione di fragilità e in un particolare momento della sua vita, particolarmente critico, troverà i professionisti che lo assistono nella “sua” casa della salute.
Il filo rosso che caratterizza le fasi e le prestazioni del percorso è la continuità terapeutica e la prossimità domiciliare, verso lo sviluppo di una vera e propria rete nella comunità.
L’equipe multidisciplinare formata da infermieri operanti nelle cure primarie, medici e infermieri dell’oncologia ospedaliera, rappresenta un esempio di reale integrazione tra ospedale e territorio, in risposta ai bisogni dei cittadini.
Fonte: FNC IPASVI
Grazie ad una Convenzione tra AUSL di Piacenza (soggetto capofila tramite l’U.O.S.D. Cure Palliative e Rete Cure Palliative), Fondazione di Piacenza e Vigevano e Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Piacenza, nasce a Piacenza il Progetto Cure Palliative Domiciliari.Obiettivo del Progetto è quello di ampliare l’attività clinico – assistenziale dell’U.O.S.D. Cure Palliative e Rete Cure Palliative, esistente dal 2011, con la creazione di una équipe specializzata che, in stretta collaborazione con il Medico di Medicina Generale e con l’Assistenza Domiciliare Integrata già esistenti sul territorio, rivolgerà la sua attività al sostegno di pazienti con bisogni complessi in fase avanzata di malattia o nel fine vita presso il proprio domicilio.L’equipe di Cure Palliative Domiciliari (CPD), costituita da un Medico palliativista(Giulia Mazzoni), un Infermiere con master in cure palliative (Silvia Bonfanti) e uno Psicologo (Valentina Vignola), integrandosi con l’assistenza domiciliare e coordinandosi con il MMG per la condivisione e il monitoraggio del piano assistenziale individualizzato, rappresenta una risposta concreta ai bisogni clinici, sociali, assistenziale e psicologici di quella fascia di popolazione che predilige come setting di cura quello domiciliare.La casa, infatti, rappresenta un contesto di vita e di cura che permette, quando possibile, il rispetto delle abitudini del paziente e garantisce il mantenimento delle relazioni intrafamiliari.Agli obiettivi assistenziali e di cura si affianca anche quello più squisitamente organizzativo di cercare di ridurre ricoveri ospedalieri inappropriati.Il modello assistenziale che ne deriva si basa sulla gradualità dell’intensità di cura e sull’integrazione di diverse figure professionali, arricchendo di competenze specialistiche la risposta ai bisogni assistenziali dei pazienti al domicilio.
Nello specifico, l’ equipe di CPD opererà come nodo all’interno della Rete Locale di Cure Palliative (RLCP), aggregazione integrata delle attività di Cure Palliative erogate in Hospice, in Ospedale, in ambulatorio, a domicilio e nelle altre strutture, in funzione dei bisogni del paziente e della sua famiglia, attraverso figure professionali con specifica competenza ed esperienza così come previsto dalla Legge 38/2010, dall’Accordo Stato–Regioni del luglio 2012 e dal successivo DRG 560/2015 “Riorganizzazione della Rete Locale di Cure Palliative” della Regione Emilia Romagna.
Il Progetto prevede una fase di start up della durata di 6 mesi (da luglio a dicembre 2016) durante la quale si avvierà la presa in carico domiciliare dei pazienti dimessi dai due Hospice presenti sul territorio piacentino (“La Casa di Iris” di Piacenza e “Una casa per le cure palliative” di Bongonovo Val Tidone); al termine di questo periodo di rodaggio, l’équipe di CPD valuterà le richieste di attivazione del servizio provenienti da Piacenza e Provincia, indipendentemente dal ricovero in Hospice.
La previsione è contenuta nell’atto di indirizzo all’Aran messo a punto dal Comitato di settore Sanità delle Regioni. Agli ordinamenti didattici penserà il ministero dell’Università.
Nel nuovo contratto ci sarà il “professionista specialista”, laureato e con un master di primo livello nelle professioni sanitarie. E ci sarà un “professionista esperto”, quello che ha acquisito competenze avanzate grazie a percorsi formativi complementari regionali e le attività professionali svolte anche in base a protocolli concordati tra le rappresentanze delle professioni, di quelle mediche e dell’area sanitaria in generale.
La presidente della Federazione nazionale Ipasvi, Barbara Mangiacavalli, è stata ricevuta ieri in Commissione diritti umani del Senato per una audizione in materia di contenzione meccanica. La Commissione, presieduta da Luigi Manconi, ha intrapreso dal marzo scorso un’attività di approfondimento su questo argomento attraverso una indagine conoscitiva sui livelli e i meccanismi di tutela dei diritti umani, vigenti in Italia e nella realtà internazionale. In questo ambito, è stato ritenuto opportuno affrontare il tema della contenzione, definita come “un particolare atto sanitario-assistenziale effettuato attraverso mezzi chimici-fisici-ambientali utilizzati direttamente sull’individuo o applicati al suo spazio circostante per limitarne i movimenti”.
La contenzione, oltre a rappresentare una limitazione della libertà della persona, può avere ripercussioni sul piano psicologico del paziente e dei familiari e determinare una sequela di conseguenze fisiche al paziente “contenuto”. Codice penale e Codice deontologico dell’Infermiere indicano, di conseguenza, che deve essere limitata solo a eventi straordinari e deve essere sostenuta da prescrizione medica o da documentate valutazioni assistenziali. Nello scorso maggio, anche il Comitato nazionale di bioetica si è espresso contro la pratica della contenzione nei confronti di pazienti psichiatrici e degli anziani, considerandola “un residuo della cultura manicomiale”.
Fonte: Quotidiano Sanità
Evento a Roma di presentazione del documenti di richieste Cgil, Cisl, Uil al quale hanno partecipato anche Ipasvi, Fnco. Tsrm e Conaps. Gli interventi del ministro Lorenzin e del presidente del Comitato di settore Garavaglia
Nella sezione "Foglio Notizie" articolo intero
Fonte: FNC IPASVI
Fonte: Quotidiano Sanità
In Emilia-Romagna, dove c’è una Casa della salute l’accesso al pronto soccorso per codice bianco è sceso in media del 26%, pur con andamenti differenziati nei territori. L’assistenza a domicilio degli infermieri ha registrato un +50%, quella dei medici di medicina generale (rivolta a persone perlopiù anziane, e affette da patologie gravi) è aumentata del 7%.
Sono alcuni dei dati emersi in occasione del convegno nazionale “La Casa della salute: esperienze e punti di vista. Percorsi di innovazione nell’assistenza primaria”, oggi in Regione, a Bologna.
Le Case della salute, frutto di un percorso di riqualificazione dell’assistenza territoriale e ospedaliera avviata in Emilia-Romagna a partire dalla fine degli anni ’90, “non sono un’etichetta, ma una realtà di promozione del benessere più vicina al luogo in cui vive il cittadino; un nucleo dell’integrazione socio-sanitaria, in cui si garantisce un accesso e una gestione dei problemi rapida, sburocratizzata ed efficace- ha ricordato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, in apertura del convegno-. Dall’inizio del mio mandato ad oggi sono state aperte una ventina di Case della salute. Oggi siamo a 81 e continueremo ad aprirne di nuove nei prossimi anni”.
“Le Case della salute rappresentano anche una scommessa culturale- ha ribadito l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, nel corso della tavola rotonda-. Noi dobbiamo lavorare per spiegare sempre di più l’importanza di questo cambiamento, di questa nuova modalità organizzativa dei servizi territoriali all’interno dell’evoluzione complessiva del sistema sanitario, e perché le Case rappresentino realmente la porta d’accesso alla sanità”.
Diretta twitter sul canale della Regione.
E diretta streaming della sessione pomeridiana: http://videocenter.lepida.it/videos/video/2318/?live=true
Qui la registrazione della sessione del mattino:
http://videocenter.lepida.it/videos/video/2315/?live=true
Le Case. Dati, servizi, caratteristiche
Un punto di riferimento certo per i cittadini. Una garanzia dell’accesso e dell’erogazione delle cure primarie, della continuità assistenziale, dell’attività di prevenzione. Con medici di medicina generale, specialisti, infermieri, pediatri di libera scelta, ostetriche, operatori socio-sanitari, assistenti sociali, a servizio dei cittadini. Tutto questo, in estrema sintesi, sono le Case della salute, facilmente riconoscibili e raggiungibili dalla popolazione di riferimento (in Emilia-Romagna il 40% del totale). Dall’approvazione, da parte della Giunta regionale (febbraio 2010) delle indicazioni per le prime Case della salute a oggi (giugno 2016), le strutture funzionanti sono 81: 50 tra medie e grandi (il 61%), 31 piccole (39%). Quarantadue quelle programmate per i prossimi anni, di cui 22 hanno già un finanziamento previsto.
Pur nel rispetto di un modello organizzativo preciso, e quindi in presenza di denominatori comuni, tra le 81 Case funzionanti si registrano particolarità e peculiarità. Come le esperienze di continuità territorio-ospedale, rappresentate da Bettola (Pc) e San Secondo (Pr). La Casa della Salute di Bettola (Azienda Usl Piacenza) è la prima in Emilia-Romagna che da luglio garantirà al proprio interno un percorso oncologico con chemioterapia: un oncologo dell’ospedale andrà periodicamente nella struttura, dove effettuerà la terapia con un infermiere esperto in cure oncologiche. Questo percorso rappresenterà un vantaggio rilevante per la qualità della vita dei circa 100 pazienti (e dei loro familiari), che fino ad ora dovevano recarsi a Piacenza per sottoporsi alla chemioterapia.
Un altro esempio di continuità territorio-ospedale è rappresentato dalla Casa della Salute di San Secondo (Azienda Usl Parma) con l’Ospedale di Vaio. Questa Casa è stata la prima in Emilia-Romagna a garantire al proprio interno percorsi per pazienti affetti da sclerosi multipla e morbo di Parkinson, operando in stretta integrazione con i neurologi dell’Ospedale di Vaio.
Le Case della salute di Forlimpopoli (Azienda Usl Romagna) e Copparo (Azienda Usl di Ferrara) sono tra quelle che più hanno contribuito alla riduzione dei ricoveri ospedalieri per patologie croniche e l’accesso al pronto soccorso per codici bianchi.
Nella Casa della salute di Puianello (Azienda Usl di Reggio Emilia) si sta sperimentando un percorso “partecipativo” locale, che va oltre all’integrazione socio-sanitaria: propone infatti un laboratorio aperto ai contributi delle associazioni, del volontariato, delle istituzioni e dei singoli cittadini per attualizzare in pieno il concetto di comunità.
Già oggi nella Casa della salute di Castelfranco Emilia (Azienda Usl di Modena), oltre alle attività di carattere sanitario e socio-sanitario che caratterizzano l’assistenza ai pazienti cronici e fragili, si svolgono attività chirurgiche che riguardano più discipline, erogabili in regime ambulatoriale. Si tratta di interventi che, fino a poco tempo fa, venivano svolti in regime anche di ricovero. Tutto ciò testimonia l’elevato livello di complessità, anche tecnologica, che è possibile raggiungere in una Casa della salute.
Modernità e ampiezza (superficie complessiva di 4.500 metri quadrati) caratterizzano la Casa della salute di Casalecchio di Reno (Azienda Usl di Bologna), una delle ultime a essere inaugurate. Una struttura che si inserisce nel tessuto delle “Case” di Casalecchio (Casa della conoscenza, Casa della solidarietà, Casa per la pace). Una parte rilevante delle attività saranno dedicate alla medicina di iniziativa e ai percorsi di presa in carico delle cronicità, con particolare riferimento allo scompenso cardiaco cronico, al diabete, all’infarto miocardico acuto, al Parkinson, oltre che alle fragilità di carattere socio-sanitario.
Fonte: ER
La presidente della Federazione Ipasvi, Barbara Mangiacavalli, fa il punto su cosa cambia per gli infermieri con le previsioni del Ddl Lorenzin nel testo approvato da Senato e con il passaggio da Collegi a Ordini professionali.
L’approvazione da parte del Senato del Ddl Lorenzin sulla riforma degli Ordini e la trasformazione degli attuali Collegi e delle relative Federazioni è un passo fondamentale non solo per una migliore e più corretta gestione dei professionisti dedicati all’assistenza sanitaria, ma per la tutela stessa della professione.Il primo passo avanti per la professione infermieristica – ma non solo – è quello della trasformazione degli attuali Collegi in Ordini. Questo perché il riconoscimento ormai acquisito e universalmente affermato della nostra professione, non può prescindere da quello di un’organizzazione esattamente analoga a quella delle altre professioni intellettuali. Abbiamo le stesse regole, gli stessi diritti e gli stessi doveri e per questo dobbiamo e vogliamo avere lo stesso modello organizzativo e di gestione.La differenza poi la faranno i codici deontologici, che anche grazie alla nuova legge, una volta approvata definitivamente, acquisteranno maggiore rilevanza anche per il peso e le potenzialità che i nuovi Ordini avranno dal punto di vista del controllo e della loro applicazione e potranno essere aggiornati con maggiore e più regolare frequenza. La differenza la farà l’organizzazione a livello locale che la legge rende elastica proprio per questo in funzione della dimensione dei nuovi enti. E che per noi deve esserlo anche in base alle necessità del territorio. Ho già avuto occasione di ricordare a questo proposito che la porta aperta sulla possibilità di fusioni che superino gli attuali ambiti provinciali secondo la nuova legge costituzionale, c’è nel Ddl nel momento in cui si dà la possibilità ai futuri Ordini 'piccoli', quelli intorno ai mille iscritti, di accorparsi con altri per dar vita a Enti di dimensioni maggiori. In questo senso il nostro orientamento è per ora quello di lasciare liberi gli attuali Collegi e, ci auguriamo appunto, prossimi Ordini, di costituire coordinamenti regionali per garantire attività che riguardano l’ambito locale su cui insistono, mentre la capillarità della presenza a livello locale è stata mantenuta per consentire di affrontare più da vicino le necessità del territorio, la sua epidemiologia e i bisogni assistenziali di cittadini che spesso, specie nelle Regioni più grandi, possono essere diversi anche da una città all'altra, tra paesi perfino vicini.Fondamentale però in quella che sarà la nuova legge è il superamento, o meglio, l’ammodernamento della legge del 1946 che evidentemente non può essere la stella cometa per gli attuali e per i nuovi Ordini come è stata finora. Il diverso inquadramento degli enti, la loro possibilità di intervento anche disciplinare, una organizzazione più rispondente ai moderni canoni non solo degli enti pubblici, ma anche della programmazione sanitaria, fino ad arrivare a un meccanismo elettivo sicuramente più rispondente a criteri di completezza, ma soprattutto trasparenza, rendono la nuova legge non solo auspicabile, ma indispensabile direi, perché tutta l’attività di Ordini e Federazioni non sia decontestualizzata nei fatti dal divenire della società e del progresso professionale e scientifico. L’elemento forte della presenza degli Ordini è la tutela dell’assistito che si ottiene vigilando affinché l’iscritto abbia titolo al contatto diretto con lui, anche in caso con l’esercizio della magistratura interna.
Fonte: FNC IPASVI
Prima riunione al ministero della Salute del "Tavolo tecnico per la professione infermieristica". Il documento finale dell'attuale tavolo ha come deadline la fine di giugno per una sua prima lettura.
Insediamento del "Tavolo tecnico per la professione infermieristica" al ministero della Salute: i rappresentanti sindacali e professionali della categoria assieme al sottosegretario alla Salute Vito De Filippo hanno tracciato le tappe che già prima dell’estate dovrebbero portare alla messa a punto di un documento su alcune delle questioni aperte per l’organizzazione e la riorganizzazione della professione.
Con 164 voti favorevoli, 27 contrari e 17 astensioni il Senato ha approvato poco fa, in prima lettura, il Ddl governativo n. 1324,contenente "Deleghe al Governo in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, di aggiornamento dei livelli di assistenza, nonché disposizioni di riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza del Ministero della salute"; la parola passa ora alla Camera.
L'approvazione "veloce" del Ddl era già chiara all'inizio del dibattito in Aula giovedì scorso (VEDI) quando erano stati già approvati i primi tre articoli del provvedimento.
Fonte: FNC
L'ultima bozza del Piano nazionale delle cronicità parla chiaro: in ospedale e sul territorio ci sono due figure prioritarie a fianco del malato, il medico e l’infermiere. Il primo come tutor nella diagnosi e nella scelta della terapia, il secondo 24 ore su 24 che seguirà il paziente in tutto il percorso necessario alla sua assistenza
In ospedale e sul territorio a vegliare sui malati cronici ci sono due figure prioritarie: il medico e l’infermiere. Il primo come tutor nella diagnosi e nella scelta della terapia, il secondo 24 ore su 24 seguirà, in un team di cui è anche care manager, il paziente in tutto il percorso necessario alla sua assistenza.
Saranno gli infermieri nella veste di commissari esterni Consip a decidere sulle offerte della gara per aghi e Siringhe a livello nazionale, il cui bando è stato pubblicato il 14 aprile.
Saranno gli infermieri nella veste di commissari esterni Consip a decidere sulle offerte della gara per aghi e Siringhe a livello nazionale, il cui bando è stato pubblicato il 14 aprile dalla società per azioni del ministero dell'Economia che si occupa dei beni e servizi nella Pubblica amministrazione.
La gara, del valore di circa 40 milioni in 2 anni, avrà un massimale di fornitura (cioè il quantitativo massimo di beni acquistabili in convenzione) di circa 500 milioni di “pezzi” e coprirà il 30-35% del fabbisogno annuo della PA. Obiettivo: razionalizzare la spesa e fermare l’esempio “horribilis” di cattiva gestione per cui una siringa costa oggi tra 3 e 26 centesimi da una Regione all’altra.
Consip ha scelto tra i laureati del Servizio sanitario nazionale gli infermieri per questa categoria di presidi così come ad esempio alle apparecchiature diagnostiche penseranno medici e fisici sanitari, a quelle per la dialisi i nefrologi e ai dispositivi medici per le sale operatorie chirurghi e farmacisti ospedalieri.
La selezione avverrà con un censimento nazionale per individuare, tra i funzionari di aziende sanitarie pubbliche, candidati al ruolo di commissario, esperti in sanità, che posseggano precisi e individuati requisiti
Fonte: FNC IPASVI
L’intesa tra Infermieri e Medici dell’emergenza è oramai cosa ovvia in Emilia Romagna e la rivoluzione in atto porterà di fatto verso percorsi sempre più autonomi dell’una e dell’altra figura professionale. E’ quanto emerso oggi a Piacenza nell’ambito del convegno sul tema “Medico e Infermiere: problematiche giuridico-deontologiche del lavoro d’equipe”, voluto dal locale Collegio Ipasvi e dal locale Ordine dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri
Ad introdurre i lavori sono stati Augusto Pagani, presidente dei Medici piacentini e Maria Genesi, presidente del Collegio Ipasvi di Piacenza.
Oggi nella Sala delle Colonne tantissimi erano gli Infermieri e i Medici presenti.
Ai microfoni di Nurse24.it il Presidente OMCEO, Dott.Pagani si è detto soddisfatto di quanto si è potuto realizzare a Piacenza e dell’intesa con il mondo infermieristico: “nel rispetto dei ruoli di ognuno, il Sistema sanitario regionale e nazionale non può prescindere da una intesa ferrea tra medici, infermieri ed altri operatori sanitari; oggi è un appuntamento storico per tutti, da questo momento si gettano le basi di una solida e duratura collaborazione tra i Medici Chirurghi ed Odontoiatri e gli Infermieri, sempre più preparati e pronti ad affrontare la sfida dell’assistenza di nuova concezione, basata sulle evidenze scientifiche e su un ritrovato rapporto umano; non voglio entrare nel merito di quanto accaduto a Bologna, ma vorrei sottolineare il fatto che è possibile operare in sintonia rispettando le reciproche professionalità; e poi basta con gli scontri, ora vogliamo gli incontri!”.
Genesi dal canto suo ha preso la palla al balzo e a Nurse24.it ha ribadito che “siamo una professione intellettuale e finalmente anche la classe medica se ne rende conto; i nostri giovani, ma anche gli Infermieri con più esperienza, sono sempre più preparati e non solo nel campo dell’emergenza/urgenza; non si deve aver paura dell’altro, ma si deve iniziare a cooperare nell’interesse del cittadino, utente finale che spesso è messo a disagio da inutili tentativi di boicottare l’intesa tra Medici, Infermieri e altre professionisti della salute; sono orgogliosa di aver organizzato questo incontro con l’Ordine dei Medici e della presenza fatta della Federazione nazionale degli Infermieri”.
Fonte: Nurse 24.it
Cliccando sul link i video della giornata
http://www.ordinemedici.piacenza.it/index.php/archivio-eventi/2448-medico-infermiere
Infermieri sempre più attivi per rispondere ai bisogni di salute dei cittadini. Da mercoledì 23 marzo apre alla Casa della Salute di Podenzano un nuovo ambulatorio, a gestione completamente infermieristica. L'innovativo servizio garantisce la presa in carico dei cittadini, assicurando una continuità assistenziale tra ospedale e servizi sanitari territoriali. L'ambulatorio rappresenta infatti un punto di ascolto sanitario che consenta anche di facilitare l'accessibilità ai servizi.
In particolare, gli infermieri effettuano medicazioni semplici e complesse, sostituiscono cateteri vescicali e forniscono indicazioni per la somministrazione di terapie farmacologiche e nutrizionali. Tra i servizi erogati anche l'istruzione ed educazione all’autogestione delle stomie e alla prevenzione e al trattamento delle lesioni cutanee croniche. Il personale infermieristico può inoltre essere di aiuto ai diabetici per l'autocontrollo dei valori della glicemia nel sangue. Ancora, l'ambulatorio offre consulenza in materia di prevenzione, cura e mantenimento del livello di salute e di autonomia. Gli operatori possono inoltre orientare il pubblico all'accesso e all'utilizzo dei servizi sanitari pubblici.
Modalità di accesso
I cittadini si possono rivolgere direttamente all’ambulatorio infermieristico telefonando al n. 0523.538520 e lasciando in segreteria un messaggio con l'indicazione del proprio nome e recapito telefonico. Verranno richiamati dall’infermiera che concorderà con loro l’appuntamento in ambulatorio. L'attività viene svolta da lunedì a venerdì dalle ore 10 alle ore 12.
Audizione alla commissione Igiene e Sanità del Senato della presidente Ipasvi Barbara Mangiacavalli: linee guida aperte anche alle associazioni infermistiche, assicurazioni anche per responsabilità extracontrattuale e nomina Ctp e Ctu allargata agli infermieri tra i punti analizzati.
Settimana di audizioni in commissione Igiene e Sanità a Palazzo Madama sul Ddl 2224 e connessi (responsabilità professionale del personale sanitario). E dopo le società scientifiche, oggi è stata la volta delle Federazioni e del medici di famiglia.
Nella sezione "Foglie notizie" articolo integrale
Fonte: FNC IPASVI
Si arricchisce il servizio per l’utente che si rivolge alla Continuità assistenziale con una telefonata. Quando il cittadino chiama quella che forse è più nota con la vecchia definizione di Guardia medica, parlerà infatti con un infermiere, in grado di effettuare una precoce valutazione sanitaria e indirizzare la persona verso la risorsa più appropriata per il suo bisogno di salute.
La novità del “triage infermieristico”, scattata in questi giorni, s’inquadra nell’ambito del progetto di riqualificazione dell’attività del servizio di Continuità assistenziale dell’Ausl di Piacenza e si configura come un’esperienza pilota in Emilia Romagna.
Come si ricorderà, ormai da oltre un anno l’Azienda Usl di Piacenza ha predisposto un centralino unico, che risponde al numero 0523/343000, che consente di attivare uno dei professionisti in servizio nelle diverse sedi territoriali.
Come funziona la novità? Al cittadino che chiama la Guardia medica viene richiesto di fornire alcuni dati anagrafici a un operatore tecnico. La telefonata viene quindi passata all’infermiere di turno: l’intervento aggiuntivo di questa figura professionale è una garanzia per inquadrare nel miglior modo possibile il problema di salute della persona che telefona.
Le informazioni raccolte dall’infermiere saranno poi fornite, tramite una scheda informatizzata, al medico di Continuità assistenziale competente per il territorio.
Il filtro dell’infermiere sarà però prezioso nei casi di maggior gravità: il professionista potrà infatti far scattare direttamente la segnalazione alla centrale operativa 118 e attivare più precocemente l’invio di un’ambulanza su posto laddove ne ravvisi la necessità.
Gli infermieri che svolgeranno questa funzione hanno maturato negli anni una grande esperienza come operatori di centrale operativa 118 e quindi hanno sviluppato competenze per la valutazione telefonica di problemi sanitari.
“L’attività di triage si configura come competenza avanzata – evidenzia Mirella Gubbelini, direttore assistenziale dell’Ausl di Piacenza - come una diversa e più ampia modalità di “presa in carico” del paziente che permette risposte più incisive e appropriate alle mutate esigenze del contesto sanitario”. “Nell’ambito della continuità assistenziale, con l’attivazione del triage infermieristico, si mette in campo una gestione professionalizzante del percorso a ulteriore garanzia del cittadino”.
“Si tratta dell’ultimo tassello del progetto di riqualificazione dell’ex centrale 118 di Piacenza e della rete dell’Emergenza urgenza territoriale”, fanno notare il direttore Enrica Rossi e il coordinatore Stefano Nani. “Il triage infermieristico avviato a Piacenza si configura come un’esperienza unica in Regione, che permette ai nostri operatori di confrontarsi con nuovi obiettivi”. È una sfida che valorizza le loro competenze e l’esperienza maturata in un ambito, com’è quello dell’emergenza urgenza, complesso e spesso critico.
Fonte: sito AUSL Piacenza
Si chiama Consenso e ha l’obiettivo di aiutare gli anziani a vivere autonomamente nel proprio domicilio il più a lungo possibile: si tratta del modello di presa in carico di una fascia di popolazione sempre più rilevante, incentrato su di una figura professionale, l’infermiere di famiglia e comunità , per offrire supporto nelle attività della vita quotidiana, nella promozione dell’inclusione sociale, nella prevenzione degli incidenti domestici, nell’assistenza nelle terapie, nel monitoraggio dei vari indicatori di salute, come ad esempio la glicemia.
Alla pari del medico di base, l’infermiere di famiglia si frappone tra l’ospedale e il paziente. In sinergia con il medico, prende in carico il cittadino per patologie ed esiti che non hanno bisogno di ricovero ospedaliero.
A darne notizia il portale della Regione Piemonte.
“La Regione Piemonte come capofila, in collaborazione con istituzioni pubbliche sanitarie e accademiche di Francia, Croazia e Austria, ha vinto questo importante progetto europeo all’interno del programma Spazio Alpino proponendo proprio il tema dell’infermiere di famiglia e comunità come supporto agli anziani in una società che cambia: dalla seconda metà del mese di febbraio cominceremo ad attuarlo ”- afferma l’Assessore Regionale alla Sanità, Antonio Saitta.
La formazione avviene tramite un master di primo livello in “Infermiere di Famiglia e di Comunità” di 1500 ore, delle quali un terzo resta dedicato a stage su contesti pratici.
Il budget complessivo del progetto è di 2 milioni di euro, la zona di attuazione è stata individuata nel Cuneese, in Val Maira e Valle Grana. Come funzionerà la sperimentazione? Sul territorio scelto, tutti gli anziani over 65 anni residenti, sia quelli con patologie o non autonomi, sia quelli in salute, vengono assegnati ad un infermiere di famiglia e comunità: il numero di anziani assegnati ad ogni singolo infermiere di famiglia e comunità verrà concordato in base alle peculiarità del territorio (dispersione, isolamento, viabilità) e alle attività che si deciderà di effettuare.
Non più di 500 anziani verranno assegnati a ciascun infermiere, che se ne occuperà a tempo pieno, anche attraverso periodiche visite a domicilio. La periodicità delle visite al domicilio sarà stabilita in base alle necessità dell’anziano. L’infermiere effettuerà una valutazione complessiva dei bisogni di ogni singolo assistito, mediante una check-list standard, in collaborazione con il medico di famiglia e, se presenti, uno o più famigliari.
“Mi aspetto che la sperimentazione funzioni e si dimostri utile per tutto il Piemonte – commenta Saitta. Un modello che da un lato produca riduzione della spesa sanitaria, grazie alla diminuzione dei ricoveri ospedalieri evitabili, e in generale al ricorso ai servizi sanitari, ma soprattutto il miglioramento della qualità della vita degli anziani. Per questo fin dall’inizio svilupperemo un modello di studio di popolazione impostato alla valutazione di efficacia. Il territorio delle Valli Cuneesi verrà confrontato con altri territori limitrofi in base a diversi indicatori di risultato: mortalità, ricoveri ospedalieri, istituzionalizzazioni, indicatori di qualità della vita, e verrà effettuata un’analisi economica del risparmio in termini di costi diretti e indiretti”.
La notizia è stata rilanciata oggi anche dal Corriere della Sera (link), definendo il progetto una vera e propria scommessa: “La maggioranza degli osservatori è d’accordo sulla tendenza che vede gli operatori del settore tra le figure professionali più richieste nel futuro. Non fanno eccezione gli infermieri, e così la Regione Piemonte ha deciso di scommetterci sopra. La maggioranza degli osservatori è d’accordo sulla tendenza che vede gli operatori del settore tra le figure professionali più richieste nel futuro. Non fanno eccezione gli infermieri, e così la Regione Piemonte ha deciso di scommetterci sopra”.
Dal 18 Febbraio 2016, gli infermieri possono richiedere la Tessera professionale europea creando un account nel sistema IMI ((Internal Market Information) e presentando la domanda, allegando tutti i documenti in formato digitale.
http://europa.eu/youreurope/citizens/work/professional-qualifications/european-professional-card/index_en.htm
I Presidenti dei Collegi IPASVI a cui sono iscritti 30.000 professionisti sanitari: infermieri, infermieri pediatrici e assistenti sanitari che operano nella rete dei servizi sanitari della Regione Emilia-Romagna, hanno incontrato il Presidente Stefano Bonaccini, anche nella recente veste di Presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, e l’Assessore alle Politiche per la Salute Sergio Venturi.
All’incontro ha partecipato la Presidente della Federazione Nazionale IPASVI, Barbara Mangiacavalli, per sottolineare l’importanza delle scelte effettuate, e che si andranno ad effettuare, a livello socio-sanitario in Regione e che impattano in modo importante sulla salute dei cittadini e sullo sviluppo delle professioni sanitarie.
I Collegi IPASVI hanno la funzione istituzionale di tutela del cittadino e di garanzia della professionalità degli iscritti e sono fortemente interessati a costruire un dialogo aperto con la Regione per quello che riguarda i temi della loro formazione di base e specialistica, dell’organizzazione del lavoro nelle strutture sanitarie e socio-sanitarie e della qualità dell’assistenza erogata a tutti i livelli di sistema.
Diversi i temi che sono stati presentati all’attenzione del Presidente e dell’Assessore.
L’evoluzione delle modalità assistenziali con il progressivo trasferimento di prestazioni dall’assistenza ospedaliera all’assistenza territoriale, richiede al sistema socio-sanitario di pensare a nuovi modelli organizzativi per continuare ad offrire servizi pubblici accessibili a tutti i cittadini: gli infermieri offrono le loro potenzialità attraverso un percorso di sviluppo delle competenze avanzate e specialistiche non più procrastinabile.
La recente normativa europea inerente l’orario di lavoro induce un coinvolgimento degli Ordini professionali al fine di continuare a fornire i servizi con gli elevati criteri di qualità che li hanno contraddistinti sino ad oggi, operando in sicurezza e con la compatibilità alle esigenze di riposo necessarie ai professionisti.
E’ necessario aprire un confronto sul ruolo strategico che l’infermiere può svolgere nella rete dei professionisti operanti nelle strutture stesse mettendo a disposizione l’esperienza sviluppata in anni di attività nelle strutture sanitarie.
I collegi IPASVI della Regione Emilia-Romagna hanno rappresentato la volontà di aprire con la Giunta un dialogo franco e aperto per discutere la collocazione delle Direzioni delle Professioni Sanitarie nei contesti organizzativi aziendali in evoluzione.
In allegato il comunicato stampa
Riportiamo quanto comunicato dalla Federazione Nazionale IPASVI in merito alla sentenza 7776/2015 della Cassazione. In attesa di ulteriori chiarimenti da parte degli Organi Competenti, il Collegio IPASVI di Piacenza informa coloro che volessero procedere, che è possibile autocertificare il pagamento della quota di iscrizione all’Albo.
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